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Pattinaggio artistico: Italia da record nel Grand Prix, ma il vero banco di prova comincia adesso

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Conti-Macii

Non può che essere iper positivo il bilancio della spedizione azzurra dopo la fine delle tappe di qualificazione del Grand Prix 2023-2024 di pattinaggio artistico. Seppur il numero di piazzamenti in Finale sia rimasto lo stesso dell’anno scorso, dunque tre, il miglioramento è stato certificato da due podi in più (nove contro sette), sintomo di un movimento che si sta muovendo nella direzione giusta.

Il dato più confortante arriva dalle coppie d’artistico, specialità in cui i tre team azzurri si sono concessi il lusso di salire sul podio in ogni evento a cui hanno partecipato. Sara Conti e Niccolò Macii si sono accomodati infatti in seconda posizione al Grand Prix de France e al Grand Prix di Espoo, Rebecca Ghilardi-Filippo Ambrosini hanno occupato il posto d’onore alla Cup of China e il terzo all’NHK Trophy, mentre Lucrezia Beccari-Matteo Guarise hanno strappato il terzo posto a Skate Canada e il secondo in Giappone.

Dati estremamente confortanti che confermano quanto già detto su queste pagine nelle settimane precedenti. Al momento, tolta ovviamente la Russia (che nel frattempo sta viaggiando a dei livelli davvero alieni come certifica il grande spettacolo offerto dal “Grand Prix” interno), l’Italia è la Nazione complessivamente più forte, vantando tre coppie estremamente competitive contro le due di Canada (Stellato Dudek-Deshamps, Pereira-Michaud) e Germania (Fabienne Hase-Voldin, Hocke-Kunkel).

Pattinaggio artistico: record azzurro nelle coppie all’NHK Trophy! Beccari Guarise e Ghilardi-Ambrosini sul podio

C’è però un grande “ma”: a differenza dello scorso anno infatti i Paesi competitors sembrano saliti di colpi, fattore che deve portare i nostri ragazzi ad alzare vistosamente l’asticella. Le Finali di Pechino (dove ci saranno Conti-Macii e Ghilardi-Ambrosini) in tal senso rappresenteranno un primo banco di prova per prendere le misure in vista delle rassegne più blasonate, dove si inseriranno non solo i georgiani Metelkina-Berulava ma anche i fenomeni giapponesi Miura-Kihara. In un solo anno il livello si è alzato in modo considerevole, e l’Italia dovrà farsi trovare pronta.

Solo grandi applausi poi per Charlène Guignard-Marco Fabbri che, con la seconda posizione all’NHK Trophy, hanno scritto un altro incredibile record nella loro storia incasellando il dodicesimo podio consecutivo superando dunque la Regina Carolina Kostner, fermatasi a quota 11. In tal senso il piazzamento in terra giapponese non dove preoccupare, in quanto potrebbe trattarsi di un episodio isolato. Probabilmente a Pechino assisteremo nuovamente comunque a una sfida a tre con Gilles-Poirier e Chock-Bates che potrebbe essere decisa soltanto dai dettagli. Ma l’occasione sarà propizia anche per misurare l’effettiva pericolosità di Fear-Gibson, ovvero i britannici che hanno beffato Marco e Charlène, soprattutto in relazione a un altro team interessante: Laurence Fournier Beaudry-Nikolay Soerensen.

Qualche rammarico nella specialità individuale maschile, dove in una squadra senza Daniel Grassl Matteo Rizzo è riuscito a conquistare comunque una terza posizione a Skate Canada, mancando poi purtroppo l’appuntamento con la top 3 in Cina, dove i presupposti per incidere c’erano tutti, soprattutto per come si era messa la gara nello short con un Kevin Aymoz prepotentemente depotenziato. Poco male, il gioiellino azzurro ha infatti dimostrato quanto due programmi puliti con i quadrupli a pieno regime possano avere un impatto consistente sulle competizioni. A questo proposito il canovaccio non cambierà: Matteo infatti cercherà sempre la qualità, mettendo pressione agli avversari con la pulizia approfittando dei passaggi a vuoto altrui. Una strategia proficua che ha già pagato i dividendi.

Da menzionare poi il più che incoraggiante riscontro di Gabriele Frangipani, bravo a raccogliere il quinto e il sesto posto alla Cup Of China e all’NHK Trophy. Più altalenante Nikolaj Memola, undicesimo ad Angers e quinto a Espoo in quattro prove complessive che hanno comunque mostrato dei segnali molto incoraggianti per il prosieguo di stagione.

Di difficile lettura invece l’esperienza di Lara Naki Gutmann, atleta che al momento non è riuscita a rompere il muro dei 60 punti nello short, soglia invece già oltrepassata non solo da Anna Pezzetta, ma anche dalla nuova azzurra Sarina Joos. La sensazione è che la vera Finale per la trentina saranno i Campionati Italiani, dove non sarà semplice difendere il titolo, crocevia per la qualificazione ad Europei e Mondiali. Sarà un fine anno scoppiettante.

Foto: Photo LiveMedia/Silvia Colombo