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MotoGP, 3 indizi fanno una prova. Il connubio Bagnaia-Ducati in Asia non è più quello di inizio stagione

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“Tre indizi fanno una prova” diceva Agatha Christie. India, Giappone, Indonesia. Tre weekend asiatici per la MotoGP e altrettanti venerdì complicati per Francesco Bagnaia. O meglio, tre partenze peggiori rispetto a quelle di Jorge Martin, culminate con quanto accaduto oggi a Mandalika. Il piemontese è rimasto fuori dalla top-ten delle cosiddette pre-qualifiche, vedendosi costretto a passare per il Q1 nella giornata di domani.

Non si avrà mai la controprova, ovvero se si tratta di una situazione figlia dei contesti, oppure se è stato il disarcionamento del Montmelò a cambiare i rapporti di forza tra Pecco e Jorge Martin. Fino a Barcellona, lo spagnolo era quasi sempre un passo indietro rispetto all’italiano. Misano non fa testo, perché il piemontese era ancora dolorante per i postumi della caduta di sette giorni prima. Però, in Asia, la musica è cambiata.

Il madrileno fornisce l’impressione di adattarsi meglio alle piste, di trovare più in fretta le giuste sensazioni su una Ducati che, cromia a parte, è in tutto e per tutto analoga a quella del Campione del Mondo in carica. Intendiamoci, Bagnaia non sta facendo male. A New Delhi ha sbagliato, ma la sua competitività in gara era eccellente. A Motegi comunque si è piazzato secondo. Però, se in estate lui sapeva sfruttare la Desmosedici meglio di chiunque altro, ora non è più così.

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Non è solo Martin a dimostrarlo, ma anche Marco Bezzecchi. Dopotutto, chi ha dominato in India? Il Bez. Se ci riferiamo al branco Ducati, chi è stato il più rapido sul giro secco nella giornata inaugurale di Mandalika? Sempre il Bez. Insomma, il punto è che Bagnaia non sta più facendo la differenza come è riuscito a farla per mesi. A parità di moto, si trova spesso compagni di marca al suo stesso livello, oppure davanti. Di nuovo torna la domanda di prima “Una questione asiatica, oppure il Montmelò ha lasciato strascichi?”.

Il weekend indonesiano è ancora acerbo e la sua maturazione è tutta da vedere. Pecco può fare in tempo a raddrizzarlo, così come ha saputo rimettere in piedi sul piano della performance sia New Delhi che Motegi. È però indiscutibile come la supremazia palesata tra maggio e agosto sia venuta meno, senza alcuna garanzia di poterla recuperare.

Foto: MotoGP.com Press