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Jannik Sinner inizia bene a Shanghai: fatica un set, si scioglie, batte Giron e si qualifica per le Finals

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Jannik Sinner

Jannik Sinner raggiunge due obiettivi in un colpo solo a Shanghai. Non solo, infatti, batte l’americano Marcos Giron per 7-6(7) 6-2 nel secondo turno del Masters 1000 cinese, ma con questa vittoria è ufficialmente il quarto qualificato per le ATP Finals di Torino. Si tratterà della sua prima partecipazione dalla porta principale (nel 2021 entrò da riserva a causa dell’infortunio di Matteo Berrettini nel match d’esordio con Zverev). Prossimo avversario sarà l’argentino Sebastian Baez, numero 25 del seeding e vittorioso sull’australiano Dane Sweeny per 6-2 6-4.

Sebbene Sinner nei due game di servizio iniziali di Giron sia sempre incisivo, con il dritto che spesso fa male, non riesce a trovare il break. Quello che, invece, pesca l’americano in virtù di un passaggio a vuoto dell’altoatesino, che da 30-0 subisce quattro, fatali punti consecutivi. Due chance di rientrare arrivano subito, ma soprattutto la seconda è sprecata con il dritto sotto il nastro, poi arrivano due rovesci lungolinea larghi. Sul 2-4 di nuovo dritto in rete sul 30-40, ma, due punti dopo, arriva il rovescio lungolinea che mette fuori causa Giron e c’è il recupero. Dopo qualche game di servizio tutto sommato tranquillo si arriva al tie-break, dove il primo minibreak è del californiano su schema servizio-dritto di Sinner che esce in larghezza. I set point sono tre, ed è soprattutto il terzo che ha la parola “fortuna” scritta addosso, a causa del nastro che addormenta la palla nel lato di Giron. L’USA ne ha un quarto, sul quale è lungo il dritto. Sull’8-7 una seconda debole dell’americano porta Jannik a giocare la risposta vincente lungolinea di rovescio: il primo set è suo all’unica opportunità, dopo un’ora e 9 minuti.

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La positiva conclusione del parziale d’apertura “libera” in qualche modo il numero 4 del mondo, che inizia a irretire Giron, a sfoderare il meglio dei suoi colpi nelle sue fasi di gioco. Un magnifico secondo game (e poco conta che, alla fine, sia un nastro ad accomodargli l’ultima palla) porta a Sinner il 2-0. Non c’è però resa per l’americano, che ha una palla per rientrare e, sfruttando la seconda dell’azzurro, ne fa buon uso. Si tratta di un solo attimo, però, perché arriva un altro break a zero (stavolta con il californiano che gioca malissimo uno smash), e questa volta per Jannik è più questione di controllo che d’altro. Certo, c’è qualche numero isolato di Giron, ma è (quasi) solo così che riesce a fare il punto, soverchiato com’è dalla maggior qualità nel tempo dell’italiano. I match point, sul 5-2, sono due, e basta il primo con una risposta vincente che determina il successo in un’ora e 45 minuti.

27-23 il conto vincenti-errori gratuiti a favore del numero 4 mondiale contro il 16-26 di Giron. Più efficace la prima di Sinner (70%-56% in campo, ma conta ancor più che, nonostante i 10 punti vinti sulla seconda di entrambi, questi siano distribuiti in modo molto diverso, perché l’italiano ne serve 18, l’americano 34. Ciò significa che la risposta sulla seconda si individua come fattore decisivo.

Foto: LaPresse