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Karate

Il karate vuole diventare uno sport fisso del programma olimpico

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Dopo l’esclusione dal programma olimpico di Parigi 2024, già maturata qualche tempo fa, e quella più recente di Los Angeles 2028, il karate si “lecca le ferite”, ma pensa a come ripartire per far parte dell’agenda a Cinque Cerchi come successo in occasione di Tokyo 2020.

La volontà del management globale di questa disciplina è quella di non rientrare più negli sport addizionali, ma di far parte del programma olimpico in maniera fissa. A spiegarlo, nella settimana che porta ai Mondiali 2023 di Budapest, è stato Davide Benetello, vicepresidente FIJLKAM settore Karate, membro del Comitato Esecutivo WKF, della Commissione Olimpica WKF e della Steering Committe del CIO e presidente della Commissione Atleti WKF.

“Sapevamo – come riporta il sito FIJLKAM –  che il percorso in vista di Los Angeles 2028 sarebbe stato molto arduo. I comitati organizzatori propongono gli sport che vanno bene per la propria nazione. Facendo un’analisi generale, noi abbiamo tutti i requisiti per essere inclusi nel programma centrale delle Olimpiadi, e non come sport aggiuntivo. Questo è quello che ci aspettiamo e che crediamo un nostro diritto. Noi, in tutto il mondo, abbiamo numeri molto importanti ed anche una qualità organizzativa almeno al pari di ogni altro sport olimpico. E questo anche senza i fondi destinati, appunto, agli sport olimpici.”

Poi Benetello ha aggiunto: “L’esclusione da Parigi ci ha sinceramente sorpreso. Ma non credo sia tutta colpa del karate, anzi. Credo che ci siano delle dinamiche che devono cambiare all’interno della valutazione degli sport da includere, come centrali o come aggiuntivi.”

Infine pensando a Los Angeles 2028 e alle Olimpiadi 2032, non ancora assegnate, ha specificato: “Hanno scelto perlopiù sport di squadra, con l’aggiunta dello squash, che hanno un seguito negli Stati Uniti. Flag Football e Squash avranno la possibilità di assaggiare per la prima volta le Olimpiadi. Noi siamo stati sfortunati perché Tokyo è stata una manifestazione del tutto particolare: senza pubblico, con le restrizioni, posticipata di un anno. È stata un’Olimpiade sottotono. Dobbiamo lavorare per l’inclusione negli sport centrali. Il karate merita questo”.

Foto: (AP Photo/Vincent Thian)