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Ginnastica artistica, pass olimpico e bronzo sfiorato ai Mondiali: l’Italia può giocarsela contro tutti e chiede salute

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Italia ginnastica femminile

Qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024, quinto posto nella gara a squadre, quinta piazza nel concorso generale individuale. Questo è il bottino che l’Italia ha saputo raccogliere nel settore femminile ai Mondiali 2023 di ginnastica artistica. La nostra Nazionale si era presentata allo Sportpaleis di Anversa visibilmente incerottata, con quattro atlete di lusso a casa a causa di infortuni (Asia D’Amato, Martina Maggio, Giorgia Villa, Vanessa Ferrari) e con Angela Andreoli non in perfette condizioni fisiche.

Le Fate hanno dovuto affrontare diverse criticità durante il percorso di avvicinamento all’evento più importante dell’anno, ma con l’ormai consueta caparbietà e resilienza sono riuscite a fare la differenza, dimostrando ancora una volta la compattezza di un gruppo che nelle avversità riesce a esaltarsi. Il movimento tricolore è una garanzia ai vertici internazionali e il pass a cinque cerchi era oggettivamente una formalità considerando la caratura delle ragazze, ma il vero exploit è arrivato nella finale del team event.

L’Italia ha dimostrato che ha anche con una formazione lontana da quella tipo può lottare per il podio. Le azzurre erano infatti in lizza per la medaglia di bronzo e l’avrebbero conquistata se la capitana Alice D’Amato non fosse caduta dalle amate parallele asimmetriche nel corso dell’ultima rotazione. Il Bel Paese era a un passo dal ripetere il risultato ottenuto quattro anni fa a Stoccarda e ora si può sognare il grande colpaccio alle Olimpiadi di Parigi 2024, dopo il quarto posto di Tokyo a una manciata di decimi dal podio.

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Nella gara che premia la profondità del movimento di un’intera Nazione e che oggettivamente esalta tutti gli appassionati (basta dare un occhio ad ascolti televisivi e interazioni social, il team event è preferito rispetto ad all-around e finali di specialità), l’Italia ha battuto un colpo soave chiudendo a un punto dalla Francia e in scia dalla Cina, battendo Gran Bretagna e Giappone. Le Fate possono giocarsela davvero con tutte, anche con il Brasile secondo, mentre gli USA devono ringraziare una grande Simone Biles.

L’Italia non è riuscita a portare atlete alle Finali di Specialità (tra le migliori otto sui singoli attrezzi, fatto che non accadeva dal 2019): Alice D’Amato ha pagato la caduta alle parallele in qualifica, Manila Esposito è stata prima riserva alla trave e al corpo libero. A livello individuale risplende la quinta piazza della genovese nel concorso generale: dopo la caduta al corpo libero, Alice ha saputo rialzarsi e ha eseguito brillantemente il proprio esercizio sugli staggi, ottenendo il miglior risultato per l’Italia escludendo l’epopea di Vanessa Ferrari.

Manila Esposito ha terminato l’all-around al nono posto scontando un errore alla trave, ma la campana è stata la vera trascinatrice nei primi giorni della rassegna iridata e ha palesato una crescita esponenziale, con ancora ampi margini di miglioramento dopo l’argento sui 10 cm conquistato agli Europei. Elisa Iorio è stata solidissima nei momenti critici, come ad esempio apertura e chiusura della finale a squadre: ormai l’infortunio è alle spalle e ci sono i mezzi per essere un riferimento.

Esordio con i fiocchi di Arianna Belardelli (eccellente tra quadrato e tavola): la 16enne romana ha delle basi eccellenti, può crescere davvero tanto dopo una settimana disputata ad alti livelli. Angela Andreoli non era al meglio dal punto di vista fisico, ma con tenacia ha saputo stringere i denti e si è sacrificata per il bene comune con grande professionalità.

Il DT Enrico Casella chiede soltanto clemenza fisica e la possibilità di avere l’imbarazzo della scelta per costituire una formazione che a Parigi 2024 possa fare saltare il banco: recuperando Asia D’Amato, Maggio, Villa e Ferrari, e sperando nelle migliori condizioni fisiche di chi era ad Anversa, nessun traguardo sarà precluso tra meno di dieci mesi nella capitale francese.

Foto: Simone Ferraro/FGI