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Ginnastica artistica, Italia da podio alle Olimpiadi? Camaleontica ai Mondiali e con “una squadre d’elite a casa”. Le possibili convocate

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Italia ginnastica

A casa è rimasta una squadra d’elite“. Queste erano state le parole di Enrico Casella alla vigilia dei Mondiali 2023 di ginnastica artistica. Il Direttore Tecnico non stava assolutamente togliendo valore a chi era presente ad Anversa, ma aveva semplicemente voluto evidenziare come gli infortuni avessero impedito a atlete di caratura enorme di poter prendere parte alla rassegna iridata: Asia D’Amato, Giorgia Villa, Martina Maggio e Vanessa Ferrari non erano convocabili a causa delle proprie condizioni fisiche.

Quattro nomi di lusso che non hanno potuto indossare il body azzurro nell’evento più importante dell’anno: sfidiamo a trovare Nazionali che abbiano dovuto fare i conti con una situazione di questo tipo e che sono comunque riuscite a qualificarsi alle Olimpiadi di Parigi 2024 e a meritarsi il pass per la finale a squadre di domani sera. Spoiler: non esistono. Il 162.230 ottenute dalle azzurre nella Città dei Diamanti è un riscontro di enorme impatto, che vale il quinto posto nel turno preliminare e che certifica la bontà del movimento tricolore.

Prendiamo qualche parametro di riferimento, giusto per sottolineare quanto di buono hanno fatto le Fate domenica pomeriggio, considerando tra l’altro che hanno gareggiato nella prima suddivisione, senza riferimenti e con le giurie solitamente meno generose.  L’anno scorso l’Italia si qualificò alla Finale a Squadre dei Mondiali con 162.798, chiudendo al quarto posto. Nei fatti soltanto sei decimi in più, ma con un quintetto sensibilmente diverso. In finale poi si chiuse con amarezza al quinto posto con 159.463 a causa di ben cinque cadute, ne sarebbe bastata una in meno per salire sul podio.

Dobbiamo però fare il confronto con il turno preliminare a causa del format perché in quel caso si adotta il 5-4-3 (dunque si scarto il peggior punteggio per attrezzo), mentre nell’atto conclusivo si usa il 5-3-3 che non concede margine di errore. Ai recenti gli Europei si è conquistato la medaglia d’argento con 161.629, dunque sei decimi peggio rispetto all’uscita di Anversa (però anche in quel caso si gareggiava con i tre esercizi secchi). Nella condizione tipo assoluta, ovvero gli Europei 2022 chiusi con l’oro, si raggiunse la finale con 165.162.

Ad ogni modo è evidente come l’Italia abbia disputato una qualifica di eccellente caratura, considerando anche che Alice D’Amato è caduta alle parallele asimmetriche e che sugli staggi non sono mancate le sbavature di Elisa Iorio e Manila Esposito. Insomma il quintetto tricolore poteva anche chiudere rasentando il muro dei 164 punti, nei pressi del Brasile. Nella finale di domani sera si azzererà tutto e si gareggerà anche sugli errori altrui per provare ad agguantare il risultato di lusso.

Inevitabilmente, però, si inizia già a pensare alle Olimpiadi di Parigi 2024. In quel contesto, dopo il quarto posto di Tokyo 2020 a una manciata di decimi dal bronzo della Gran Bretagna, si può davvero sognare in grande. A patto di avere a disposizione i migliori effettivi e in perfette condizioni fisiche. Asia D’Amato (lo scorso anno Campionessa d’Europa all-around), Martina Maggio (all-around di grande solidità ed esperienza) e Giorgia Villa (ottima su trave e parallele), oltre all’infinità di Vanessa Ferrari, sono degli elementi che devono poter essere considerati in fase di convocazione per allestire la miglior formazione possibile insieme a chi è in gara ad Anversa: Alice D’Amato (oro continentale alle parallele e bronzo europeo sul giro completo), Manila Esposito (argento europeo alla trave e ormai apprezzabilissima generalista), Elisa Iorio (generosa e dotata di un ottimo esercizio sugli staggi), Angela Andreoli (talento infinito da recuperare completamente, attualmente non è al meglio) e Arianna Belardelli (splendida sorpresa al grande debutto iridato).

Una decina di nomi a disposizione tra cui scegliere un quintetto tipo e che possa rendere al meglio, sfruttando i punti di forza di ciascuna atleta. Le convocate per Parigi 2024 saranno inevitabilmente le ginnaste più in forma a inizio luglio del 2024, a ridosso dei Giochi. Nella soluzione ideale non si può fare a meno delle due gemelle D’Amato e di Esposito, cresciuta sensibilmente nell’ultima stagione. Maggio garantisce completezza e solidità, poi ci sarà anche il rebus Ferrari da risolvere dopo l’ultimo problema al tendine: la bresciana vuole tornare in scena alla grande e regalarsi una nuova chance olimpica dopo l’argento al corpo libero di Tokyo.

Questa Italia, in una gara ideale e senza particolari errori, con i migliori incastri possibili, vale ampiamente il podio a cinque cerchi. Oggettivamente appaiono inarrivabili solo gli USA di Simone Biles, ma in condizioni tipo le Fate non hanno nulla da invidiare a Gran Bretagna, Brasile, Cina, Giappone e Francia: ci sarebbero davvero tutte le condizioni per puntare in alto.

Foto: Photo LiveMedia/Filippo Tomasi