Seguici su

Artistica

Ginnastica artistica, Italia bilanciata tra squadra e chance individuali: le Fate “opzione medaglia” per le Olimpiadi 2024

Pubblicato

il

Alice D'Amato

L’Italia ha conquistato con ampio margine la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024. La nostra Nazionale di ginnastica artistica femminile ha fornito una prova di grande sostanza durante il turno preliminare dei Mondiali, ha chiuso al quinto posto e ha festeggiato il raggiungimento del principale obiettivo della vigilia. Doveva essere una formalità considerando la caratura del movimento tricolore, ma in realtà non è mai così semplice perché ci si gioca tutto in una gara secca e gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Soprattutto se ti presenti all’appuntamento più importante dell’anno senza nomi di lusso come quelli delle infortunate Asia D’Amato, Martina Maggio, Giorgia Villa e Vanessa Ferrari.

La formazione guidata dal DT Enrico Casella ha saputo lasciarsi alle spalle le varie avversità con cui ha dovuto fare i conti durante il cammino di avvicinamento alla rassegna iridata, fornendo una prova di enorme carattere e mettendo insieme 162.2 punti, che rappresentano un riscontro di eccellenza considerando. Stasera disputerà la Finale a Squadre, dopo il quinto posto dell’anno scorso (quando sarebbe bastato cadere quattro volte al posto di cinque per salire sul podio), il bronzo dei Mondiali 2019 e la quarta piazza delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Le Fate sono sempre sul pezzo e sono sempre pronte alla sfida anche senza elementi di spessore: Alice D’Amato, Manila Esposito, Elisa Iorio, Angela Andreoli e Arianna Belardelli hanno i mezzi per stupire.

Allungando lo sguardo verso i Giochi di Parigi 2024, l’Italia sarà tra le pretendenti più accreditate per una medaglia nel team event. Parliamo i risultati degli ultimi anni (non bisogna dimenticarsi l’apoteosi europea del 2022 e l’argento continentale di questa primavera). In formazione tipo e in perfette condizioni fisiche, il Bel Paese non ha nulla da invidiare a Gran Bretagna, Brasile, Cina, Francia, Giappone nella lotta per i due gradini del podio alle spalle degli USA che appaiono al momento inavvicinabili (ma tutto può succedere). Al Direttore Tecnico spetterà il compito di assemblare il miglior quintetto e di trovare i giusti incastri sui vari attrezzi, ma la cosa positiva è che, comunque vada, l’Italia si può presentare nella capitale francese con più carte da medaglia.

Nel settore femminile le specialiste pure sono più rare rispetto a quanto succede nel maschile. Tante azzurre gareggiano su tutti gli attrezzi con profitto, ma hanno anche dei picchi ed è proprio per questo motivo che si può sperare bene anche sui singoli attrezzi. Alice D’Amato è un portento alle parallele asimmetriche (al netto della caduta in qualifica ad Anversa) e va annoverata tra le pretendenti al risultato di lusso sotto i cinque cerchi. Manila Esposito ha vinto l’argento alla trave agli Europei e a questi Mondiali è rimasta fuori dalla finale per poco: nella specialità lotteria per eccellenza basterebbe esserci per provarci… Se Vanessa Ferrari riuscirà a rientrare in gruppo ci sarà un corpo libero da sballo.

Asia D’Amato ha vinto l’oro all-around agli Europei 2022 e sarebbe indubbiamente uno dei volti simbolo sul giro completo dietro a Simone Biles, nei paraggi di Rebeca Andrade e Jessica Gadirova, senza dimenticarsi che ha vinto l’argento iridato al volteggio due anni fa (ma il doppio infortunio rimediato nelle ultime due stagioni potrebbe giustamente farla desistere). Angela Andreoli avrebbe una trave magnifica, se recuperasse le difficoltà del suo momento migliore. Giorgia Villa ha in dote una prova sui 10 cm davvero di lusso. Elisa Iorio può essere una outsider sugli staggi. Tanta carne al fuoco, tutta da valutare con grande attenzione per l’evento più importante del quadriennio atipico.

Foto: Photo LiveMedia/Filippo Tomasi