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ATP Pechino, Monaco: “Sinner sa come dare fastidio ad Alcaraz. Musetti non è cresciuto come nel 2022”

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Jannik Sinner

Ci si avvicina alla stretta finale del torneo ATP500 di Pechino, in Cina. Quest’oggi è il giorno delle semifinali e parliamo di partite di alta qualità. Nel primo incontro si affronteranno il russo Daniil Medvedev e il tedesco Alexander Zverev, mentre nel secondo Jannik Sinner sfiderà Carlos Alcaraz. Non vi sono dubbi che l’ultimo match citato susciti gli interessi non solo in chiave italiana.

La sfida tra l’altoatesino e lo spagnolo sta assumendo sempre più i connotati della Classica e la partita odierna sarà la settima nel circuito maggiore tra loro, con un bilancio di 3-3. Sinner non arriva al meglio della propria condizione. Vari acciacchi hanno accompagnato l’incedere dell’altoatesino, ieri costretto a fronteggiare anche una crisi di vomito in un confronto complicato contro il bulgaro Grigor Dimitrov.

Il nostro portacolori è stato in grado di spuntarla e oggi è atteso a un impegno ancor più gravoso. Dedicata a questo argomento e al torneo di Pechino nel suo essere l’ultima puntata di Sport&Go2u in onda sul canale Youtube di OA Sport, condotta da Alessandro Aita e da Giandomenico Tiseo, con ospiti Guido Monaco e Dario Puppo.

Con il commentatore tecnico di Eurosport, si è partiti dall’analisi del match di Jannik contro Dimitrov: “La vittoria contro il bulgaro non è stata affatto banale perché è da mesi che sta giocando bene. La partita è stata a tratti molto qualitativa, con scambi assai intensi. Il fatto di aver concesso solo un break è una cosa positiva per Sinner. Parliamo di un giocatore all’ottava semifinale dell’anno a livello ATP, da sottolineare questo dato in termini di continuità. Per il terzo anno consecutivo poi vince almeno 45 partite nella stagione, a testimonianza che anche nel tanto vituperato 2022 dei riscontri positivi c’erano stati. Questa annata è ancora meglio“.

Approfondendo poi la questione “stato di salute/fisico”, Monaco ha sottolineato: “Sinner è cagionevole, però siamo sicuri che tutti gli altri giocatori, stranieri intendo, non abbiano anche loro qualche problemino? Alla fine sembra sempre che siano solo i giocatori o gli atleti italiani, parlando di altri sport, ad avere determinate criticità, mentre gli altri siano immuni. Magari questo è dettato anche dalla grande attenzione al nostro connazionale, avendo delle informazioni dirette, rispetto a quanto possiamo sapere di un tennista straniero nel caso“.

Si è parlato anche di come il giocatore nostrano abbia evitato qualunque riferimento alle polemiche che ci sono state rispetto alla sua assenza in Coppa Davis e al “Caso Nazionale” di cui ha parlato la Gazzetta dello Sport: “Lui ha scelto di non rispondere, essendo una persona molto educata e quadrata da questo punto di vista. In altre parole, ha mostrato superiorità rispetto alle tante chiacchiere di questi giorni, un atteggiamento che ci può stare date le circostanze“.

Entrando nello specifico della partita tra Sinner e Alcaraz, Monaco ha dichiarato: “Jannik può dare fastidio a Carlitos, specie sul cemento, perché sa come aggredirlo e togliergli il tempo, proponendogli una palla molto veloce e magari profonda. Sarà importante per l’italiano avere un rendimento con il servizio, in termini di percentuale di prime in campo, superiore al 60% per non dare il tempo di creare all’avversario, considerando che alcune delle soluzioni di Alcaraz come la smorzata possono avere un po’ meno efficacia sul cemento. Se Sinner colpisce forte e gli toglie tempo, ha già dimostrato in passato di poterci fare partita. Non arrivano entrambi al meglio, è un finale di stagione. E’ una bella abitudine, comunque, visto che parliamo di un incrocio in tornei importanti. Vedere questo ragazzo (Sinner, ndr) ai massimi livelli, magari per vincere uno Slam gli manca ancora qualcosa, è da sottolineare per la costanza“.

Non solo Sinner nella discussione, ma anche quanto fatto dagli altri italiani. Si è parlato di Lorenzo Musetti, autore di una bella partita contro il russo Karen Khachanov, ma poi affossato dalla classe di Alcaraz negli ottavi a Pechino: “E’ un discorso di posizione in campo e di velocità di palla. Si poteva sperare in una crescita ulteriore di Lorenzo, visto quanto fatto vedere a fine 2022, perché i risultati sono stati un po’ altalenanti, tenuto conto delle tante sconfitte nella trasferta sudamericana e dei segnali di ripresa che ci sono stati specie sulla terra europea. Musetti è un giocatore come Dimitrov, che ha fatto una stagione da top-20 con qualche lampo. Il toscano non è cresciuto come l’anno scorso, secondo me, però il fatto che sia n.21 del mondo significa che stiamo parlando di un atleta di alto livello che deve mettere insieme i pezzi per essere molto competitivo anche sull’hard, come già lo è in parte sul rosso. Una stagione da 6.5, vedremo se avrà qualche scossone nel finale. Contro Alcaraz lui si sente anche un po’ impotente perché si rende conto che con i suoi colpi non gli fa male. Certo, anche l’aspetto nervoso può venire meno“.

In conclusione un focus sul percorso di Matteo Arnaldi, sconfitto nel secondo turno dal cileno Nicolas Jarry a Pechino, dopo aver affrontato con successo le qualificazioni: “Sta facendo una stagione strepitosa, ma mi ha sorpreso in negativo per l’atteggiamento contro Jarry. Certo, lui è fortissimo in difesa, ha una bellissima testa, ma per come tira forte deve lavorare e non essere così difensivo. Mai visti tanti pallonetti come sul finire del secondo set contro il cileno. Arnaldi lo pesiamo, poi, l’anno prossimo. Prima di dire che sia più forte di Musetti e meritevole di top-20 o top-30 ce ne passa, perché nel 2024 giocherà con un’altra attenzione anche da parte degli avversari. Mi auguro possa continuare a crescere, ma non è così automatico“.

VIDEO ULTIMA PUNTATA SPORT&GO2U CON DARIO PUPPO E GUIDO MONACO

 

Foto: LaPresse