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MotoGP, Quartararo-Yamaha volano gli stracci: “Se il team non si allinea a me, nel 2024 andrà anche peggio”

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Mentre la MotoGP è pronta per il primo fine settimana della propria storia in India, in casa Yamaha la situazione si fa sempre più tesa, e non potrebbe essere altrimenti. Da una parte il team, dall’altra il proprio pilota numero uno, Fabio Quartararo. Il motivo del contendere, ovviamente, riguarda la mancanza di competitività della moto di Iwata, sia pensando al presente sia, soprattutto, al futuro.

Il pilota francese è rimasto ampiamente deluso dal prototipo del motore Yamaha 2024 durante i test di Misano della scorsa settimana, sottolineando che “si aspettava molto meglio” dalla scuderia nipponica. “Dobbiamo rimanere positivi e cercare di analizzare cosa è successo per migliorare per il test di Valencia”, le parole del “Diablo” che prova a guardare il bicchiere mezzo pieno. “Ho bisogno di testarlo di più, ma come ho detto mi aspettavo di meglio. La sensazione è diversa, ma penso che mi attendevo più potenza ed è stato un po’ difficile dire qualcosa di positivo su questo motore”. (Fonte: Marca). 

Parole che stridono rispetto a quelle del direttore del team Yamaha, Massimo Meregalli: “Abbiamo potuto ottenere ciò che ci aspettavamo prima di iniziare a girare in pista. Avevamo degli obiettivi da raggiungere e li abbiamo centrati. In ogni caso, il nuovo motore è leggermente più veloce del precedente, come ci aspettavamo, direi in modo consistente. Sembra che sia anche più facile da guidare”. (Fonte: MotoGP.com).

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Il nuovo capitolo della querelle Yamaha-Quartararo però si è scritto nella giornata di ieri. Appena sbarcato al Buddh International Circuit il pilota nativo di Nizza ha rincarato la dose: “Ribadisco, il test è stato una delusione. Penso che le mie valutazioni debbano essere prese maggiormente sul serio. La scuderia deve essere più allineata a me se spera di migliorare nel 2024. Non abbiamo fatto un passo avanti, per niente. Ma se il team manager dice che il nuovo motore sarà meglio, dovete ascoltarlo. Alla fine però io e loro diciamo bianco e nero”.

Foto: LaPresse