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MotoGP, Marco Bezzecchi prova l’impresa a Spielberg. Può diventare il primo a vincere in tre classi diverse al Red Bull Ring

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Nel fine settimana, il Motomondiale farà tappa in Austria. Domenica 20 agosto, Marco Bezzecchi scenderà in pista con la possibilità di scrivere la storia del tracciato oggi conosciuto come Red Bull Ring, dove nessuno è ancora riuscito a imporsi in tre classi differenti. Il ventiquattrenne romagnolo avrà, pertanto, l’opportunità di diventare il primo a calare il Tris.

Il riminese ha primeggiato in Moto3 nel 2018, dopodiché ha trionfato in Moto2 sia nel 2020 che nel 2021, seppur negli appuntamenti denominati “GP di Stiria”. La pista però è la stessa, cambia solo l’etichetta apposta all’evento. Considerato il rendimento tenuto da Bez in questo 2023, durante il quale ha già festeggiato due vittorie (Argentina e Francia), è evidente come l’occasione sia ghiotta.

Il centauro del Team Mooney VR46 è peraltro l’unico ad avere questa chance di fronte a sé, essendo il solo a vantare affermazioni in entrambe le categorie formative. A Francesco Bagnaia, Jorge Martin e Brad Binder (tutti già trionfatori in MotoGP e Moto2) manca la Moto3, così come a Johann Zarco, Franco Morbidelli e Raul Fernandez, ognuno dei quali ha vinto in Moto2 e va considerato un potenziale vincitore dell’evento di domenica, seppur con possibilità più o meno ridotte. D’altronde, a parte Bezzecchi, il solo pilota in grado di svettare in Moto3 è Joan Mir, il quale ha “bucato” l’appuntamento in Moto2. La sua sola corsa nella classe cadetta, datata 2018, si è difatti conclusa con un 8° posto.

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Insomma, Marco avrà una ragione in più per provare a riscattarsi dopo lo scivolone di Silverstone (in tutti i sensi). Si è sempre trovato a meraviglia in Austria, i risultati lo testimoniano. Nel 2022 la sua esperienza a Spielberg si concluse con una nona piazza, discreta per il livello della passata stagione. Quest’anno, però, il Bez suona tutta un’altra musica. La sua speranza, in quel di Spielberg, è quella di poter eseguire nuovamente dell’Inno di Mameli. Sarebbe la quarta replica, ma la premiére nella classe più prestigiosa. Quella regina.

Foto: Valerio Origo