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MotoGP, la grande occasione persa da Marco Bezzecchi. Il romagnolo punta al Mondiale o ai successi parziali?

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Il grande deluso del Gran Premio di Gran Bretagna è indubbiamente Marco Bezzecchi, l’uomo dal potenziale più alto in assoluto in quel di Silverstone, come testimoniato dalla pole position realizzata nel diluvio di sabato mattina, arrivata dopo aver destato un’ottima impressione in ogni sessione di prove libere. Domenica, poi, il ventiquattrenne riminese appariva finanche superiore a Francesco Bagnaia, che stava seguendo con agilità assoluta, quasi a scegliere il momento più propizio per scavalcare il piemontese e lasciarlo sul posto.

Invece, il romagnolo è finito malamente a gambe all’aria, facendo tutto da solo. Risultato? Una grande occasione persa per recuperare terreno nella classifica iridata. Dopo la Sprint, Bez era a -27 da Pecco. Con il senno di poi, la punta di diamante del Team Mooney VR46 avrebbe potuto portarsi a -18, anche considerando come non tema quelle condizioni di aderenza precaria presentatesi nel finale. Inoltre, il vincitore in pectore Aleix Espargarò sia rimasto più volte impegolato in bagarre dalle quali ha saputo emergere giusto in tempo per tirare la stoccata decisiva proprio in extremis.

Dal possibile -18, Bezzecchi si ritrova a -47 ed è questo l’unico dato che conta. Con i “se” e il modo condizionale si possono scrivere infinite ucronie. La storia è invece una sola e viene determinata da ciò che è stato, non da quanto avrebbe potuto essere. Bisogna prendere atto di come, oggi, il #72 abbia dimostrato di avere ancora dei limiti per puntare concretamente al Mondiale. Le stesse lacune che, nel 2020, gli costarono l’Iride della Moto2. All’epoca Bez era il più forte, ma due capitomboli nel double header di Aragon gli tarparono le ali, consegnando il titolo a Enea Bastianini.

Classifica Mondiale MotoGP 2023: Bagnaia al comando con +41 su Martin, 3° Bezzecchi

Il romagnolo non ha granché da dimostrare. Il suo 2023 è già maiuscolo, va ancora considerato un candidato al Mondiale e nel 2024 una Ducati ufficiale è già sua (sempre che la voglia e non preferisca restare nel familiare contesto del Team Mooney VR46 con una pur validissima GP23). Ciò detto, se a fine stagione non dovesse laurearsi Campione per meno di 30 punti, potrà mangiarsi le mani ripensando a oggi. Lottare per il Mondiale è ben diverso da lottare per i successi parziali. È necessario tenere la concentrazione al massimo praticamente in ogni momento. Si cresce anche così, scottandosi. A patto da imparare a non farlo più.

Foto: MotoGPpress.com