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Formula 1

F1, la Ferrari deve andare a scuola…dalla McLaren. A Woking la strada intrapresa è quella giusta

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Lando Norris

Quanto fatto dalla McLaren in questo 2023 ha del clamoroso. La squadra di Woking ha cominciato la stagione in maniera disastrosa. Lontanissima non solo dalla Red Bull, ma anche dalle tre dirette inseguitrici (Aston Martin, Mercedes e Ferrari). Anzi, diciamo pure che fino al Canada la gloriosa squadra fondata 60 anni fa dall’omonimo Bruce era addirittura la sesta forza in campo. Anche l’Alpine faceva meglio delle monoposto arancioni.

Poi, qualcosa è cambiato. Quanto accaduto in Austria è stato emblematico. La prima parte della significativa evoluzione concepita per la MCL60 ha permesso a Lando Norris di fregiarsi di un onorevole quarto posto, mentre il compagno di squadra Oscar Piastri, costretto a usare la vecchia versione della monoposto, si barcamenava nelle retrovie.

La settimana dopo, a Silverstone, il miracolo. McLaren ha aggiornato viepiù la MCL60, tramutatasi improvvisamente nell’anti-Red Bull. Sì, perché mai come in Gran Bretagna, il Drink Team si è visto così avvicinato sul piano prestazionale da un’avversaria. Il valore delle vetture color arancione è salito esponenzialmente, al punto da raggiungere il “gruppetto inseguitore” della RB19 perennemente in fuga.

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Anzi, diciamo pure che talvolta McLaren ha ‘bagnato il naso’ pure a Mercedes e Ferrari. Come accaduto, appunto, a Silverstone; e come sta succedendo a Zandvoort. Norris ha messo alle corde Max Verstappen, che solo con un ultimo giro stratosferico è riuscito ad artigliare la pole position. Peraltro, le due MCL60 sono state costantemente nelle posizioni di vertice. Oscar Piastri, settimo in griglia, può essere considerato il principale deluso delle odierne qualifiche assieme a Lewis Hamilton, eliminato nel Q2.

Ebbene, evidentemente a Woking “hanno capito” cosa non andava e lo hanno corretto, impartendo una severa lezione a chi invece ci impiega ere geologiche a comprendere i propri mali. Se li comprende. Forse i nuovi pneumatici Pirelli, introdotti proprio a Silverstone, si sposano alla grande alle caratteristiche della McLaren?

Magari hanno aiutato, però non si può ridurre tutto al cambio di costruzione delle gomme. Se questo fattore ha giocato un ruolo, resta comunque incidentale rispetto alle menti di chi ha preso in mano un progetto sbagliato, lo ha corretto e reso competitivo a stagione in corso. Per trovare qualcosa di comparabile, ovvero una metamorfosi così marcata nell’arco di un’annata agonistica, si deve tornare al 2009 e… alla McLaren MP4-24! Woking, specializziati in correzioni?

Foto: La Presse