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Ciclismo, Mondiali 2023: da Van Aert ad Evenepoel, passando per Philipsen. Chi sarà il capitano nel ‘pollaio’ del Belgio?

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Remco Evenepoel

Il calore di agosto ci porta il ritorno dei Mondiali di ciclismo. In anticipo rispetto agli standard a cui eravamo abituati, quando vedevamo la gara iridata tra fine settembre e ottobre inoltrato, ma invece si fa un salto al passato di trent’anni, con la sfida tra i migliori al mondo che arriverà già domenica prossima. Se l’Italia di Daniele Bennati non ha un capitano ben definito e capirà durante la gara a cui affidarsi, ci sono nazionali che hanno l’imbarazzo della scelta. Come il Belgio, che ha tre candidati che sarebbero i capitani unici in qualunque altra selezione.

In primis, il campione in carica, Remco Evenepoel. Dopo aver salutato il Giro d’Italia a causa del Covid, si è messo al lavoro per la prova di Glasgow, arrivando con una condizione perfetta all’appuntamento. La terza vittoria nella Clasica di San Sebastian è l’ennesima dimostrazione che nelle corse di un giorno ha davvero pochi rivali, e il volersi tenere stretto la maglia iridata sarà uno stimolo in più per lui.

Per una volata ristretta, il favorito è Jasper Philipsen. Al Tour de France è stato senza se e senza ma il velocista più forte, con cinque vittorie e la maglia verde messa in cassaforte già a metà della seconda settimana. In più, lo sprinter della Alpecin-Deceuninck è uno che sulle salite di media-bassa difficoltà può rimanere assieme ai migliori. Se riuscisse a rimanere incollato al gruppo, avrebbe tante carte a disposizione per poter diventare campione del mondo.

E, ultimo ma non ultimo, Wout Van Aert. Non siamo qui a dover descrivere l’uomo della Jumbo-Visma: è un vero e proprio fenomeno. Alla Grande Boucle ha perlopiù lavorato per Jonas Vingegaard, entusiasmando soprattutto nelle prime due settimane con innumerevoli attacchi da lontano e regalando delle piccole, grandi gemme che riassumono tutto il suo talento. Quest’anno gli manca ancora la vittoria di grido, e se arrivasse proprio al Mondiale non si stupirebbe nessuno.

Il problema è, come farà Sven Vanthourenhout a sbrogliare la matassa? Il suo più grande compito è riuscire a mettere d’accordo tre teste che, in cuor loro, sanno di poter ambire assolutamente ambizioni iridate. Sta a lui capire come interpretare la corsa e decidere, ad un certo punto, quale sarà il cavallo su cui puntare. Ma gli altri due non scelti saranno d’accordo? Non vorremmo sicuramente essere nei suoi panni, poiché, indipendentemente da come andrà, si attrarrà le antipatie e le critiche degli altri. E soprattutto se non dovesse vincere il Mondiale, si ritroverebbe sicuramente sulla graticola.

Foto: LaPresse