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Biathlon

Biathlon, l’occasione persa del mancato circuito estivo. Possibile che l’Ibu non riesca a legare le tante kermesse?

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Dorothea Wierer

Non c’è dubbio in merito al fatto che il biathlon sia uno degli sport invernali dotati di maggiore popolarità globale. Se ci riferiamo alle discipline della neve, verosimilmente solo lo sci alpino può mettere sul piatto numeri analoghi. Non mancano i personaggi, la gestione della comunicazione è buona e il management spesso puntuale nelle proprie decisioni. Proprio per questo, sorprende vedere come stiano venendo sprecate delle opportunità.

L’estate è fatta di kermesse. In Norvegia è appena andato in scena il sentitissimo Blink Festivalen. Nei prossimi giorni ci sarà il City Biathlon di Wiesbaden, in Germania. Inoltre, a inizio settembre, si disputerà il Martin Fourcade Nordic Festival, ovviamente in Francia. Si tratta però di manifestazioni a sé stanti, completamente slegate fra loro. L’unico evento riconosciuto ufficialmente dall’Ibu è l’insulso Mondiale estivo.

L’appuntamento iridato, almeno nominalmente, è fissato per fine agosto. Viene però ignorato sistematicamente dai big, risultando interessante solo per le nazioni della Mitteleuropa. Guarda a caso, quelle che non hanno risorse economiche per istituire esibizioni come viene fatto in Paesi finanziariamente opulenti rispetto alla media, quali sono Norvegia, Germania e Francia.

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La domanda, quindi, è semplice. Perché non effettuare un passo avanti? Sarebbe così complicato istituire una sorta di circuito estivo, legando i vari appuntamenti per tramutarli in una breve sequenza di tappe? Si potrebbe poi effettuare una finale itinerante, con sede scelta dall’Ibu. In questo modo ci sarebbe l’opportunità di generare interesse e attenzione attorno alla disciplina durante l’estate. Più di quante possano fare estemporanee kermesse a sé stanti, benedette in loco da un folto pubblico, a dimostrazione del grande potenziale.

Ovviamente bisognerebbe discutere della questione con i vari organizzatori, consultando anche atleti e tecnici. Forse non interessa proprio a chi imbastisce gli appuntamenti (se ci sono diritti TV, come in Germania e Norvegia, trattarli direttamente con le emittenti è sicuramente più conveniente). Però l’argomento andrebbe affrontato concretamente una volta per tutte.

Siamo ormai nel 2023, certe idee vengono pronunciate a mezza bocca ormai da tre lustri. Possibile che uno sport come il biathlon, capace di tenere standard altissimi durante l’inverno, non riesca ad alzare l’asticella anche relativamente alla propria promozione nella cosiddetta off-season?

Foto: La Presse