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Atletica, Mondiali 2023: Richardson imperiale sui 100, Zango vola, sassata di Stahl. Molinarolo magica, Sibilio out

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Sha'Carri Richardson

I Mondiali 2023 di atletica leggera sono entrati nel vivo a Budapest con una spettacolare terza giornata. Nella capitale ungherese c’è stato spazio per il trionfo di Sha’Carri Richardson sui 100 metri, per la sassata di Daniel Stahl nel lancio del disco, per lo squillo di Hugues Fabrice Zango nel salto triplo e per l’affermazione di Grant Holloway sui 110 ostacoli.

Respinto il ricorso dell’Italia che avrebbe portato in finale Alessandro Sibilio: il campano era stato eliminato per appena quattro centesimi nelle semifinali dei 400 ostacoli, ma il norvegese Karsten Warholm era a rischio squalifica per un passaggio irregolare di barriera. Il Campione Olimpico è stato graziato e l’azzurro è rimasto fuori dall’atto conclusivo.

Ayomide Folorunso e Rebecca Sartori avanzano nella semifinale dei 400 ostacoli. Elisa Molinarolo è stata splendida e si è qualificata alla finale del salto con l’asta. Emmanuel Ihemeje ottavo nella finale del salto triplo, Zaynab Dosso eliminata nella semifinale dei 100, Lorenzo Simonelli e Hassane Fofana fuori sui 110 ostacoli, Roberta Bruni eliminata nell’asta.

FINALI

100 METRI (FEMMINILI) –  Sha’Carri Richardson si è laureata Campionessa del Mondo sui 100 metri dopo aver corso un imperiale 10.65 (vento nullo) sulla pista di Budapest. La 23enne statunitense si è inventata una magia assoluta dalla corsia 9, quella più esterna, dove era stata sorteggiata visto che in semifinale aveva steccato e si era qualificata all’atto conclusivo soltanto con il ripescaggio. L’americana è uscita male dai blocchi di partenza, poi si è ripresa e negli ultimi 30 metri ha inscenato una rimonta ai limiti del surreale, sorpassando all’esterno le incredule giamaicane che si stavano dando battaglia nelle corsie centrali. Ha siglato la miglior prestazione mondiale stagionale ed ha agganciato Marion Jones e Shericka Jackson al quinto posto delle classifiche all-time della distanza regina.

Shericka Jackson sembrava lanciata verso il titolo dopo aver primeggiato nello spalla a spalla con Shelly-Ann Fraser-Pryce, ma la 29enne si è dovuta accontentare dell’argento con 10.72. La caraibica ha conquistato la nona medaglia in carriera ai Mondiali, la seconda d’argento sulla distanza dopo quella di Eugene, dove però trionfò sul mezzo giro di pista. Shelly-Ann Fraser-Pryce si è messa al collo la medaglia di bronzo con 10.77, confermandosi tra le grandi a 36 anni. Zaynab Dosso è stato eliminata in semifinale con il tempo di 11.19, cinque centesimi sopra al record italiano eguagliato ieri. Clicca qui per la cronaca della gara.

SALTO TRIPLO (MASCHILE) – Il burkinabé Hugues Fabrice Zango ha piazzato la zampata al quinto assalto, inventandosi un eccellente 17.64 (0,3 m/s di brezza in faccia) che gli è valso la medaglia d’oro. Il 30enne africano, primatista mondiale indoor con 18.07, si è laureato Campione del Mondo per la prima volta in carriera e ha completato la scalata iridata: fu terzo nel 2019 con 17.66 e secondo nel 2022 con 17.55, nel mezzo il bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020 con 17.66.

Cuba produce triplisti a raffica: Pichardo gareggia per il Portogallo ma è caraibico di origine (il Campione Olimpico, del Mondo e d’Europa era assente) e che Andy Diaz ha acquisito la cittadinanza italiana da pochi mesi dopo aver rappresentato l’Isola nel recentissimo passato, ma oggi hanno fatto festa con il quotato Lazaro Martinez (17.41 metri) e l’inatteso Cristian Napoles (17.40). Il nostro Emmanuel Ihemeje si era presentato da outsider, ma non è riuscito a tirare fuori il meglio dal proprio talento e non è andato oltre i 17 metri: ottavo posto con la misura di 16.91 (0,4 m/s di vento contrario). Clicca qui per la cronaca della gara.

110 OSTACOLI – Grant Holloway è uscito a razzo dai blocchi di partenza, ha divorato la prima parte di gara e poi nel finale è riuscito a limitare i danni nonostante una tecnica tra le barriere non più impeccabile. Il 25enne, primatista mondiale dei 60 hs indoor, si è laureato Campione del Mondo per la terza volta consecutiva. L’americano ha trionfato con un rilevante 12.96, a due centesimi dalla miglior prestazione mondiale stagionale detenuta dal giamaicano Rasheed Broadbell, eliminato nei turni precedenti. Alle sue spalle si è piazzato il giamaicano Hansle Parchment: il Campione Olimpico di Tokyo 2020, che due anni fa regolò proprio Holloway ai Giochi, è partito male e ha cercato una strepitosa rimonta, fermandosi però all’argento in 13.07 davanti all’altro statunitense Daniel Roberts (13.09). Clicca qui per la cronaca della gara.

LANCIO DEL DISCO (MASCHILE) – Spettacolare ultima tornata di lanci. Lo sloveno Kristjan Ceh si porta al comando con una bordata da 70.02 metri, ma lo svedese Daniel Stahl replica prontamente e trionfa con uno squillante 71.46 (record del Campionati). Il Campione Olimpico ha conquistato il secondo titolo iridato della carriera dopo quello del 2019 e l’argento del 2017. Lo scandinavo ha detronizzato il balcanico, che si era imposto tredici mesi fa e che poi era stato secondo agli Europei di Monaco alle spalle del lituano Mykolas Alekna, oggi bronzo con 68.86. All’australiano Matthews Denny non basta il record nazionale di 68.24 per salire sul podio.

SEMIFINALI

400 OSTACOLI (MASCHILE) – Alessandro Sibilio si ferma ad appena quattro centesimi dalla finale: il suo 48.43 lo relega al quinto posto nella propria semifinale, a un soffio dal crono del tedesco Joshua Abuaku che sarebbe valso il secondo crono di ripescaggio per l’atto conclusivo. Il campano aveva poi sperato di rientrare ugualmente tra i migliori otto visto che sono circolate immagini riguardo a un presunto passaggio irregolare di barriera da parte del norvegese Karsten Warholm, ma il ricorso della Federazione Italiana è stato respinto. Il primatista mondiale chiude con il miglior tempo del turno davanti allo statunitense Rai Benjamin (47.24), al giamaicano Roshawn Clarke (47.34), all’altro americano Trevor Bassitt (47.37) e al brasiliano Alison dos Santos (47.38). Clicca qui per la cronaca della gara.

400 METRI (FEMMINILE) – La polacca Natalia Kaczmarek firma il miglior crono in 49.50, ma la favorita dominicana Marileidy Paulino risponde presente in 49.54. Record nazionale di Barbados per Sada Williams (49.58) e primato belga per Cynthia Bolingo (49.96). In finale anche l’irlandese Rhasidat Adeleke (49.87), l’olandese Lieke Klaver (49.87), la giamaicana Candice McLeod (50.62) e la statunitense Talitha Diggs (50.86).

QUALIFICAZIONI

SALTO CON L’ASTA (FEMMINILE) – Elisa Molinarolo firma la pagina più bella della propria carriera, superando 4.65 metri e raggiungendo la norma di qualifica. La 29enne veneta ha migliorato il proprio personale di 9 centimetri e vola in finale per la prima volta in carriera. Risultato eccezionale per l’ex ginnasta, mentre resta mestamente fuori Roberta Bruni, incapace di valicare 4.50 e a referto con un 4.35 piazzato al terzo tentativo. Avanzano le donne più attese della vigilia: Katie Moon, Wilma Murto, Sandi Morris, Tine Sutej. Eliminata l’eterna greca Aikaterini Stefanidi.

BATTERIE

400 METRI (FEMMINILE) – Passaggio del turno agevole per Ayomide Folorunso. L’emiliana corre in 54.30 senza esagerare, fermandosi a otto centesimi dal proprio record italiano. Terzo posto nella terza batteria alle spalle della bahrainita Kemi Adekoya (53.56 di record nazionale) e della giamaicana Andrenette Knight (54.21). Miglior tempo per l’olandese Femke Bol (53.39). Promossa in semifinale anche Rebecca Sartori (54.82, personale e miglior tempo di ripescaggio dopo il quinto posto nella propria batteria. Eliminata Eleonora Marchiando (56.27).

400 OSTACOLI (FEMMINILE) – L’olandese Femke Bol è la grande favorita della vigilia e la primatista mondiale non ha problemi chiudendo in 53.39. Impressiona il record asiatico della bahrainita Kemi Adekoya (53.56), poi a seguire le giamaicane Rushell Clayton (53.97) e Andrenette Knight (54.21)

Foto: Lapresse