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Wimbledon, Puppo: “Non penso Sinner impensierisca Djokovic. Alcaraz non so come fa, è un alieno”

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Jannik Sinner

Matteo Berrettini è uscito di scena per mano di Carlos Alcaraz: il giocatore romano, dopo aver vinto il primo set, non è riuscito a contenere l’impeto dello spagnolo nei tre parziali successivi, venendo eliminato così negli ottavi di finale di Wimbledon. Un torneo comunque positivo per l’azzurro che si avvicinava a questi Championships senza alcuna certezza.

Una partita che era attesissima per tutti gli appassionati italiani e sulla quale è tornato a parlare anche Dario Puppo, commentatore per Eurosport, nella puntata di Tennismania, canonica rubrica che va in onda sul canale Youtube di OA Sport.

Puppo riesce a vedere il lato positivo nella prestazione del romano: “Matteo Berrettini aveva la faccia un po’ delusa a fine partita perché credeva nella possibilità di poter dare fastidio ad Alcaraz, ci è riuscito in parte, ma c’è tanto merito di Alcaraz che l’ha messo in difficoltà con la risposta che è stato il colpo che ha fatto la differenza. Lo spagnolo ha un grande equipaggiamento che è davvero notevole per la sua età. Alla fine della partita Alcaraz ha festeggiato come se avesse vinto mezzo torneo: primo perché è la prima volta che va nei quarti e poi perché ha fatto la sua miglior partita sull’erba, è stato molto continuo, cosa che non gli capita sempre. Sul cemento ha un margine che gli consente di distrarsi perché è un fenomeno, è una forza della natura. L’arma è stata la sua continuità in questo match. Quello che mi ha stupito è che Berrettini non è riuscito a portare al tiebreak nessuno degli ultimi tre set. Non era semplice, ma visto il torneo che ha fatto Berrettini, ci può stare questa considerazione. C’è stato un piccolo calo dopo il secondo set, ma è stato comunque bravo a cercare di allungare la partita anche in altro modo“.

Berrettini ha vinto 10 set di fila a Wimbledon e ha infilato 60 turni di battuta senza farsi brekkare: sono statistiche che valgono fino a un certo punto perché ha perso la partita, ma che dimostrano la qualità. Oggi però non è stato il miglior Berrettini per merito di Alcaraz, ha fatto tanti errori, ha sbagliato qualcosa in più con il dritto e soprattutto lo spagnolo sembrava che vedesse rallentata la prima di servizio di Matteo. Quando è arrivato il primo break ha fatto di tutto Matteo pur di salvarsi, ha annullato tre palle break consecutive, ma sembrava leggere alla perfezione il suo servizio. Ciò che mi colpisce di Alcaraz è che dica: ‘Io sono un ragazzo fortunato’. Lo dice convinto, ci crede e lo dimostra: si capisce da tante cose che fa ed è straordinario per i tempi moderni. Dà l’idea di essere un po’ vecchio stile, pur esprimendo un tennis moderno. E’ un modello anche per quello che è fuori dal campo, ma non può essere il modello in campo perché è incredibile quello che fa ed è quasi impossibile giocare così. Su una superficie sulla quale ha giocato poco ha già appreso rapidamente e gioca in maniera straordinaria. Non so come fa, è un alieno“.

Il collega è tornato anche sulla partita tra Djokovic e Hurkacz, conclusa ieri dopo l’interruzione di domenica sera per il coprifuoco: “Ha sacrosanta ragione Djokovic quando ha detto sulla programmazione di Wimbledon di dover cominciare alle 12.00, vedremo se accadrà. Io penso che Hurkacz sia stato l’avversario più pericoloso in questi Championships, non perché voglia sottovalutare Sinner, ma penso che Nole lo aspetti pronto. Con Hurkacz ha ammesso di aver rischiato qualcosa, a un certo punto in risposta non sapeva più che cosa fare. Questo Alcaraz può essere pericoloso, ma Djokovic ha troppa più esperienza su questi palcoscenici e su questi campi“.

Infine chiude su Eubanks: “Anche nel Sunshine Double ha fatto cose egregie. Oggi (ieri, ndr) sarebbe stato l’80esimo compleanno di Arthur Ashe e torna un giocatore afroamericano nei quarti di finale a Wimbledon che non capitava dal 1996 quando MaliVai Washington arrivò in finale. La cosa impressionante è che Eubanks ha collezionato 247 vincenti in quattro partite ed è successo solo a un giocatore nell’era Open di farne di più: Wayne Ferreira. E’ un picchiatore straordinario. Non è più giovanissimo, fa un po’ di confusione, esagera, ma i suoi colpo quando stanno dentro è fantastico“.

VIDEO: TENNISMANIA CON DARIO PUPPO

https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=Qecg0378WOg&t=637s&fbclid=IwAR0TXL6a4ZafTvVaGStvKXsH0IMup5o0iyelS8XYKz9JyRbpSVJCLCcz_ns

Foto: Lapresse