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Taekwondo, non solo Alessio e Dell’Aquila: movimento in salute che continua a sfornare giovani come Baretta e tanti altri

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La prima metà della stagione è ormai andata in archivio con delle indicazioni molto interessanti per il taekwondo italiano di alto livello, che si prepara ad affrontare nei prossimi mesi gli ultimi eventi valevoli per i ranking olimpici in attesa di un 2024 di fuoco, tra torneo europeo di qualificazione a cinque cerchi (1-2 marzo a Berlino) e Giochi di Parigi 2024.

L’Italia si presenterà presumibilmente all’appuntamento olimpico parigino con le sue due stelle Simone Alessio (campione del mondo in carica nei -80 kg) e Vito Dell’Aquila (oro a Tokyo 2021 nei -58 kg) per andare a caccia del bersaglio grosso, ma nel frattempo c’è anche la consapevolezza di poter alzare ulteriormente l’asticella nel quadriennio successivo verso Los Angeles 2028.

Il movimento azzurro infatti è in salute e continua a sfornare giovani di talento che potranno ritagliarsi un ruolo da protagonisti ai massimi livelli internazionali nelle prossime stagioni. Pensiamo in primis a Dennis Baretta, classe 2004 ed esploso ormai definitivamente nelle ultime settimane con i quarti di finale nel Grand Prix di Roma (nella categoria di peso olimpica -68 kg) e la splendida medaglia d’oro ai Giochi Europei in Polonia (nei -63 kg non olimpici).

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La spedizione tricolore a Krynica-Zdrój si è rivelata estremamente positiva, con un bottino di quattro podi complessivi in assenza delle punte Alessio e Dell’Aquila. Oltre al trionfo di Baretta, sono arrivati anche un esaltante argento della ventunenne Sofia Zampetti nei -46 kg ed i bronzi di Natalia D’Angelo (categoria olimpica -67 kg) e del ventenne Andrea Conti (-54 kg). Da monitorare inoltre la crescita dei giovanissimi Matias Lo Martire, Virginia Maestro, Antonio Gerrone e Mattia Molin.

Foto: FITA