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Olimpiadi, Parigi 2024 sarà quasi certamente mutilata. In un senso o nell’altro. I primi Giochi a metà da Los Angeles 1984?

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Thomas Bach

Oggi, 24 luglio 2023, manca esattamente un anno all’inizio dei Giochi olimpici di Parigi 2024. La cerimonia inaugurale è fissata per il 26 luglio. Però, come sappiamo, ci sono sport (calcio e rugby a sette) destinati a cominciare 48 ore prima dell’accensione del braciere, allo scopo di dare respiro a tempistiche altrimenti troppo compresse. La data di partenza concreta è, appunto, mercoledì 24 luglio 2024.

Significa che restano 366 giorni per scongiurare l’ipotesi della prima edizione olimpica mutilata in maniera significativa da quarant’anni a questa parte, ovvero da Los Angeles 1984. Errata corrige. Di tempo ne rimane molto meno. L’incendio rappresentato dal conflitto armato nell’Europa orientale arde ormai da un anno e cinque mesi e non sembra destinato a sopirsi da qui a ottobre 2023. Questo è il termine ultimo relativo alla decisione del Cio sull’ammissione degli atleti russi all’Olimpiade parigina.

Quali connotati potrà assumere l’eventuale presenza dei russi è tutta da scoprire. Verosimilmente, se mai dovesse esserci un’apertura, questa potrà passare attraverso status neutrali o altri artifizi. La “Federazione russa” come tale difficilmente potrà essere riabilitata nella sua interezza. La forma rappresenterebbe, comunque, un aspetto secondario. Si sono già avute edizioni, invernali ed estive, con una Russia edulcorata nel nome e, talvolta, sottoposta a veti ex cathedra sui nomi degli atleti effettivamente schierabili. L’importante sarebbe salvare capra e cavoli, come già successo più di una volta. Mai a guerra dichiarata, però.

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Cionondimeno, il problema è più ampio. De facto, quasi irrisolvibile. Non è una faccenda legata solo ed esclusivamente all’ammissione di chi è, attualmente, bandito. Se il Comitato olimpico internazionale decidesse per una riabilitazione, anche parziale, quale sarebbe la reazione dell’Ucraina e degli altri Paesi particolarmente intransigenti nei confronti della Russia? Polonia e Repubbliche baltiche, giusto per fare qualche esempio, non sono propriamente ben disposte verso la Российская Федерация.

Il rinculo di un’apertura verso la Russia sarebbe, con ogni probabilità, un boicottaggio ucraino al quale potrebbero aggregarsi altri Comitati olimpici nazionali. Anzi, l’ipotesi sta venendo già sbandierata più o meno velatamente dai diretti interessati come deterrente verso la potenziale riammissione di chi, ora come ora, sarebbe fuori dai Giochi (è proprio il caso di dirlo).

Insomma, manca un anno a Parigi 2024 e, a meno di un autentico miracolo, ovvero che non “scoppi la pace”,  i Giochi della XXXIII olimpiade saranno mutilati. In un senso o nell’altro. Il Cio sta procrastinando il più possibile i tempi della decisione, ma solo perché deve gestire una patata più bollente che mai.

Realisticamente parlando, la sensazione è che il Comitato olimpico internazionale possa solo decidere quale mano ustionarsi, perché stavolta non si vedono grandi margini di manovra per evitare una dolorosa amputazione. Resta da capire da che parte e, soprattutto, quanto ampia e penosa si rivelerà dal punto di vista sportivo.

Felicissimi di essere smentiti, ma servirebbe una vera e propria intercessione divina per scongiurare un triste scenario, diretta conseguenza dei tragici eventi che, proprio, non si riesce a fermare nelle terre interessate dal conflitto.

Foto: La Presse