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Formula 1

F1, perché la Ferrari ha perso tempo nel gioco dei pit-stop con la pioggia: podio sfumato nella Sprint Race a Spa

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Lascia un po’ di amaro in bocca l’esito della Sprint Race di Spa-Francorchamps in casa Ferrari (4° Sainz e 5° Leclerc), soprattutto in relazione alla griglia di partenza e alle tante variabili odierne che potevano regalare una bella occasione agli avversari della Red Bull. Lo scroscio di pioggia arrivato sul circuito delle Ardenne poco prima delle ore 17.00 ha infatti ritardato di oltre mezz’ora l’inizio della gara, avviata poi con una procedura particolare.

Tutti i piloti sono stati costretti infatti a montare le gomme full wet per i giri di formazione alle spalle della Safety Car, in attesa di un miglioramento sufficiente dell’asfalto per poter dare il via ufficiale alla battaglia in pista. Ben presto ci si è resi conto come le condizioni del tracciato fossero da gomme intermedie, scatenando un grande e prevedibile caos in corsia box nel momento in cui la vettura di sicurezza ha lasciato la pista.

La Scuderia di Maranello, in terza posizione con Carlos Sainz ed in quarta con Charles Leclerc (alle spalle di Max Verstappen e Oscar Piastri, rimasti poi nei primi due posti anche all’arrivo), ha differenziato la strategia effettuando subito il cambio gomme con lo spagnolo e tenendo fuori il monegasco per una tornata in più in modo da evitare un doppio pit-stop ravvicinato.

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Entrambi i piloti della Rossa, seppur in giri diversi, hanno perso tanto tempo nella sosta dovendo attendere il transito delle altre macchine (tutte molto ravvicinate) nella corsia box. Ferrari paga in tal senso una posizione sfavorevole in seconda posizione all’inizio della pit-lane (l’ordine viene stabilito in base al campionato costruttori dell’anno precedente), mentre Alpine ha sfruttato per esempio questo aspetto pescando un jolly e consentendo a Pierre Gasly di balzare addirittura sul podio guadagnando tante posizioni nel gioco dei pit-stop con una sosta rapida.

Foto: Lapresse