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Formula 1

F1, la proposta. Far correre i piloti di riserva nelle Sprint Race! Sogno di mezza estate?

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Antonio Giovinazzi

Questo fine settimana assisteremo alla terza delle sei sprint race previste nel calendario 2023 del Mondiale di Formula 1. A differenza della MotoGP, dove si è presa da subito una direzione precisa, dando al format una chiara identità e una forte legittimazione (viene disputato ogni weekend), nel Circus la mini-gara stenta a decollare. Forse però, finalmente, si comincia a intravedere qualcosa di buono. La decisione presa quest’anno di slegare totalmente la sprint dal Gran Premio, cambiando le carte in tavola rispetto al 2021 e 2022, rappresenta un passo interessante.

Siccome la F1 corrente è in vena di esperimenti, tanto vale lanciare una proposta. Un pourparler o una provocazione, a seconda di come la si vuole vedere e soprattutto recepire. L’idea è quella di far disputare le sprint a un pilota di riserva. Non necessariamente sempre lo stesso, ogni team avrebbe libertà di scegliere il proprio rappresentante a seconda dei fine settimana. L’importante è che non sia un titolare.

Come stabilire la griglia di partenza? Semplice, con una sessione al sabato mattina sulla falsariga della MotoGP. Un’ora o anche quarantacinque minuti di tempo, nei quali ognuno può girare a piacere. In questo modo ci sarebbe modo di lavorare sugli assetti per poi gettarsi nei time attack. Con dieci monoposto in pista, non ci sarebbero grossi problemi di traffico. Al riguardo, c’è chi potrebbe storcere il naso relativamente al fatto che la Sprint vedrebbe al via solo 10 vetture. Contro-obiezione, quante sono le auto che al sabato pomeriggio prendono parte al Q3 per giocarsi al pole position? Dieci, appunto.

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In questo modo si darebbe un significato anche al sistema di punteggio (8-7-6-5-4-3-2-1) perché garantirebbe qualche punto ai team di terza fascia. Punti che varrebbero per il Mondiale costruttori. Inoltre ci sarebbe modo per le varie squadre di tenere impegnati, non solo in estemporanee FP1 , le proprie “riserve” o “promesse”, osservandole in vere e proprie mini-gare. I titolari si farebbero da parte al sabato, lasciando spazio ai “terzi”. In ottica Mondiale cosa cambierebbe? Niente. In F1 le sprint spostano pochissimo.

Non sarebbe più interessante vedere, di tanto in tanto, Dennis Hauger o Liam Lawson alla guida della Red Bull, Robert Shwartzman o Antonio Giovinazzi sulla Ferrari, Mick Schumacher o Frederik Vesti sulla Mercedes, Jack Doohan sull’Alpine, Felipe Drugovich sull’Aston Martin e magari un Alex Palou su una McLaren a stagione Indycar finita? Si aprirebbero infinite possibilità.

Chiaramente, bisognerebbe scrivere le regole in maniera differente in merito alla gestione di superlicenze e power unit. Però, perché non fare quantomeno una discussione sull’argomento? Altrimenti pace. Come dice Puck al termine di ‘Sogno di una notte di mezza estate’: “Se l’ombre nostre v’han dato offesa, voi fate conto v’abbian colto queste visioni così a sorpresa mentre eravate in preda al sonno. Non ci dovete rimproverare se vana e sciocca sembrò la storia, ne andrà dissolta ogni memoria.

Foto: La Presse