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Formula 1

F1, due pesi e due misure a Spielberg: Max Verstappen, immune all’impeding?

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Max Verstappen

Il fine-settimana di Spielberg, decimo round del Mondiale 2023 di F1, si avvia verso la conclusione e domani ci sarà l’attesa chiusura del GP che assegnerà il massimo dei punti. L’olandese Max Verstappen partirà dalla pole-position, mentre le due Ferrari del monegasco Charles Leclerc  e dello spagnolo Carlos Sainz tenteranno di contrastarlo, anche se l’obiettivo appare fuori portata.

La velocità messa in mostra da Max, nel fine settimana e in qualsiasi condizione, è stata tale che pensare di mettersi alle spalle il neerlandese sia qualcosa di assai ardito. Allo stesso modo, però, c’è da chiedersi quale sia stato il metro di giudizio che abbia guidato la Direzione Gara nel weekend.

Il riferimento è al modo in cui le manovre di “impeding” siano state valutate. Come è noto, Leclerc ha pagato con tre posizioni in griglia nella Sprint Race il suo essere in traiettoria in curva-9, mentre sopraggiungeva l’australiano Oscar Piastri, anche se in quel momento Charles si stava dirigendo in pit-lane.

Diversamente si è agito nei confronti di Verstappen. Il primo caso si è verificato venerdì, con l’olandese che poco ha fatto per spostarsi mentre stava arrivando in curva-1 il danese Kevin Magnussen. Il tutto è stato giustificato dal fatto che il giro del pilota della Haas fosse stato cancellato per track-limits. Ancora più clamorosa la questione tra Max e Lewis Hamilton, con il due-volte iridato che ha tirato platealmente la staccata a Lewis in ingresso di curva-1, rallentando di proposito poco dopo.

Gli Stewards dove si trovavano? Stupisce che quest’ultimo episodio non sia stato neanche notato, in una Sprint Shootout nella quale Lewis è stato estromesso, neanche a dirlo, per track-limits. Come detto in maniera molto chiara dal Team Principal della Haas, Günther Steiner : “Sono sicuro che se le cose tra Magnussen e Verstappen fossero state invertite, Kevin avrebbe subìto una penalità“. Magari, della dietrologia c’è nel ragionamento, ma l’incoerenza è palese.

Foto: LaPresse