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Combinata nordica

Olimpiadi Milano-Cortina 2026, nello sci di fondo equiparate le distanze. I team event di salto e combinata diventano a coppie

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Johannes Hoesflot Klaebo

Senza alcuna sorpresa, nella giornata di ieri il Cio ha ufficializzato alcune decisioni scontate, o comunque nell’aria, riguardo i format di gara delle discipline nordiche ai Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026. In realtà, l’organo di governo dello sport altro non ha fatto che vidimare una serie di proposte arrivate dalla Fis, le quali fanno seguito alle svolte già intraprese durante l’inverno 2022-23.

SCI DI FONDO

Come previsto, sono state equiparate le distanze maschili e femminili. La gara contro il cronometro sarà di 10 km (invariata per le donne, mutilata di 5 km per gli uomini), lo skiathlon si disputerà sui 20 km (aggiunti 5 km per le ragazze, amputati 10 km alla controparte mascolina), le mass start saranno di 50 km (nessun cambiamento fra i virgulti, ben 20 km in più per le fanciulle). Inoltre le staffette diventano 4×7,5 km (aumento del 33% nel settore rosa, riduzione del 25% per l’altra metà del cielo). Tutto secondo copione e coerente con quanto già deciso per Coppa del Mondo e Mondiali.

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SALTO CON GLI SCI

Le prove a squadre assumeranno i contorni della cosiddetta “Super Team”. In altre parole, saranno gare a coppie e non più a quartetti. Il format è stato sperimentato, con relativo successo, nell’arco del 2022-23. In questo caso, la mossa serve per garantire la partecipazione di quante più nazioni possibile. D’altronde già da un paio di edizioni si faticava a raggiungere le 12 formazioni iscritte. Inoltre, percorrendo questa strada, si gestisce al meglio l’equiparazione delle quote fra uomini e donne.

COMBINATA NORDICA

La prova a squadre 4×5 km viene sostituita dalla team sprint. Dunque, stessa situazione del salto. Si passa da squadre composte da 4 atleti a squadre formate da 2 uomini. Non si poteva fare altrimenti, poiché la canonica staffetta aveva ormai poco senso e vedeva un campo partenti sempre più ridotto. In questo modo, si amplia il bacino da cui pescare per avere un numero congruo di compagnini iscritte, ammortizzando peraltro la prevista riduzione delle quote concesse alla disciplina.

Foto: La Presse