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ATP Banja Luka 2023, niente da fare per Luca Nardi: l’italiano perde contro Kuzmanov nel primo turno delle qualificazioni

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Sconfitta all’esordio per Luca Nardi nelle qualificazioni dell’ATP 250 di Banja Luka 2023. Sulla terra rossa bosniaca, l’italiano classe 2003 (n.159 al mondo) non riesce a trovare continuità nel suo gioco e si arrende al bulgaro Dimitar Kuzmanov (n.191 del ranking) con un doppio 6-4 dopo un’ora e 51 minuti.

A inizio partita il servizio non aiuta i tennisti e si arriva sul 2-1 in favore di Nardi dopo addirittura tre break. L’azzurro tiene la battuta nel quarto game e va sul 3-1, ma poi Kuzmanov reagisce e torna subito in parità con il controbreak nel sesto gioco. Il nostro portacolori riesce ad allungare nuovamente con il break nel settimo game, ma subito dopo il suo avversario ritrova il pareggio (4-4). Caricato dall’ennesimo controbreak, il bulgaro tiene il servizio a zero nel nono gioco e poi con due punti di fila dal 30 pari nel decimo gioco vince il primo parziale. 

Nardi non ci sta e a inizio secondo set va di nuovo sopra per 3-1 (stavolta dopo soltanto un break totale). Anche in questo caso però Kuzmanov riesce a rialzarsi e con il break nel sesto gioco aggancia il suo avversario sul 3-3. A questo punto il numero 191 al mondo tiene il servizio e mette pressione al suo avversario, che infatti ha un passaggio a vuoto nell’ottavo game e concede il break che manda il bulgaro a servire per il set. Con le spalle al muro Nardi ha una reazione d’orgoglio e riesce incredibilmente a rubare il servizio al suo avversario dopo aver annullato anche un match point, ma subito dopo Kuzmanov sfrutta un altro turno di battuta rivedibile di Nardi per trovare l’ennesimo break e chiudere dunque la partita.

Al termine della sfida sono ovviamente basse le percentuali al servizio di entrambi i giocatori: 55% con la prima e 50% con la seconda per il bulgaro contro il 50%-36% dell’italiano. A fare la differenza sono le sette palle break convertite da Kuzmanov (sulle 17 totali) contro le cinque (su 8) di Nardi.

Photo LiveMedia/Matthieu Mirville/DPPI