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World Baseball Classic 2023: le favorite. Corsa a tre tra USA, Giappone e Repubblica Dominicana, ma occhio alle sorprese

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Non si esce da tre possibilità per quel che riguarda i favori del pronostico al World Baseball Classic 2023. Nel terzetto USA-Giappone-Repubblica Dominicana, però, la graduatoria della vigilia non è esattamente questa. Andiamo a scoprire la questione più nel dettaglio.

La Repubblica Dominicana, infatti, è considerata dagli esperti ancora più favorita rispetto al team americano. Il tutto nonostante le differenze siano comunque minime, per una semplice ragione: i roster sono e restano pieni di grandi nomi della MLB. In chiave dominicana, si segnalano in particolare Juan Soto, Manny Machdo, Julio Rodriguez, Luis Castillo, José Ramirez, Framber Valdez, Sandy Alcantara.

Agli States, oltre al gran numero di stelle, tocca però lo scotto di dover subire due assenze davvero importanti. Non ci sarà Clayton Kershaw, l’asso dei Dodgers, e anche Bryce Harper non verrà impiegato perché nel frattempo è intervenuta la necessità di un’operazione a un gomito. Al di là della squadra stellare, c’è la possibilità che possa effettivamente mancare l’appuntamento con la vittoria.

World Baseball Classic 2023. Le avversarie dell’Italia nel Pool A. Cuba e Olanda si propongono come squadre da battere

A proposito di giocatori che non ci saranno, anche il Giappone, terzo favorito un po’ per tutti, si è trovato a dover fare i conti con l’infortunio di Seiya Suzuki dei Chicago Bulls. Il tema portante è la reunion di Shohei Ohtani con Hideki Kuriyama, che lo aveva allenato nella Nippon Professional Baseball. Proprio Ohtani ha individuato, nello scorso novembre attraverso Instagram, un altro tema: la possibilità di poter riavere il pubblico dopo più di cinque anni, visto che in terra nipponica molto era stato sostanzialmente chiuso dal Covid, Olimpiadi comprese.

E le outsider? Ci sono. Porto Rico porta in dote il caso particolare di Marcus Stroman, che fu MVP dell’edizione 2017, in cui trascinò gli USA, ma stavolta ha deciso di rappresentare la terra da cui viene la madre. Non è comunque la prima volta che succede una cosa simile: ad esempio, Alex Rodriguez, senza infortunio, avrebbe fatto lo stesso nel 2009 dopo aver giocato con la casacca a stelle e strisce nel 2006.

Sono comunque offerte più possibilità a selezioni come Corea del Sud e Venezuela, con il Messico subito alle spalle. Per tanti gironi che, a questo punto, sembrano segnati, l’unico che suona come qualcosa di difficilissimo da prevedere è proprio quello dell’Italia, in cui è in qualche modo possibile insidiare Cuba e più ancora Cina Taipei. Ferma resta una cosa: il discorso si applica anche all’Olanda, che ha tante carte da giocare.

Foto: LaPresse