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Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico: Shoma Uno è ancora Campione del Mondo! Rizzo 9°, Grassl 12°

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Shoma Uno

La forza di un leone. Shoma Uno ha vinto per il secondo anno consecutivo il titolo ai Campionati Mondiali di pattinaggio artistico, trionfando tra le mura amiche della Super Arena di Saitama dopo un programma molto sofferto, in cui ha lottato con le unghia e con i denti per raggiungere l’impresa diventando, esattamente come la collega Kaori Sakamoto, il primo nipponico a conquistare il metallo più pregiato per due edizioni di fila in una rassegna iridata.

Sceso sul ghiaccio per ultimo Uno in condizioni fisiche precarie ha sentito il peso della pressione scaturita dalla prestazione eccezionale del sudcoreano Juhnwan Cha (poi secondo) realizzando una prova composta da cinque salti quadrupli. Dopo un buon qadruplo loop però l’atleta del Sol Levante ha realizzato un quadruplo salchow dall’elevazione bassa, fattore che ha scaturito un atterraggio non completo e falloso, per poi sciorinare senza particolari patemi il quadruplo flip. Nella seconda metà sono arrivati invece due toeloop sul quarto, il primo ben eseguito, il secondo salvato in extremis e agganciato a un toeloop da un giro per evitare la ripetizione. Snocciolando inoltre due tripli axel, uno in sequenza con il doppio axel e l’altro singolo, l’allievo di Stephane Lambiel ed Angelo Dolfini – sfinito e disteso sul ghiaccio a fine della prova – ha scavalcato la quota dei 300 punti guadagnando uno score di 196.51 (1013.13, 93.38) per 301.14, salendo dunque nuovamente sul gradino più alto del podio e portando il Giappone a conquistare 3 ori su 4, segnale rilevante in vista del World Team Trophy.

Ma il vero MVP del lotto è stato senza dubbio il già citato Cha, artefice di una performance a dir poco clamorosa, un piccolo grande capolavoro di tecnica e componente artistica impreziosito da una qualità negli elementi presentati di altissimo livello, raffigurata soprattutto nel quadruplo salchow iniziale, una vera e propria poesia, oltre che nel quadruplo toeloop e nella combinazione triplo toeloop/triplo loop.

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Con un’ottima resa anche nel suo tallone d’Achille, il triplo axel, il pattinatore orientale seguito da Brian Orser ha sbriciolato il suo primato personale attestandosi in zona 196.39 (095.65, 98.74) per 296.03 mandando letteralmente a scuola lo statunitense Ilia Malinin. L’erede di Nathan Chen ha infatti infiocchettato un layout composto da addirittura sei quadrupli tra cui un axel, quattro di questi però portati a casa con una qualità mediocre all’interno di un disegno coreografico elementare e – per larghi tratti – inesistente. Proprio grazie alla differenza abissale sul secondo punteggio (dieci punti) l’astro nascente del “pattinaggio” americano si è dovuto accontentare di 188.06 (107.08, 80.98) per 288.44, prendendosi comunque il bronzo.

Ma, oltre a Cha sono ben due i concorrenti che nella giornata odierna si sono davvero superati confezionando due liberi di eccezionale fattura: stiamo parlando di Kevin Aymoz, quarto con 187.41 (96.66, 90.75) per 282.97, e di Jason Brown, quinto con 185.87 (90.03, 95.84) Per 280.04, ad entrambi è stata riservata una gloriosa standing ovation.

Gara a due facce per gli italiani in gara, i quali si sono quasi invertiti di posizione rispetto al segmento più corto. Matteo Rizzo infatti, tredicesimo dopo lo short, ha chiuso in nona posizione grazie a un programma molto ambizioso, apertosi in modo positivo con la combinazione quadruplo toeloop/doppio toeloop e con un quadruplo loop ormai entrato in modo solido nel suo layout. Giunto nella seconda parte l’allievo di Franca Bianconi dopo una bella sequenza triplo axel/doppio axel ha tentato di andare all in provando un altro quadruplo toeloop, aperto però in aria durante il volo, fattore che gli ha fatto perdere forse un po’ troppa energia nel triplo axel successivo, viziato da un turn. Malgrado le piccole sbavature il nostro gioiellino ha registrato il nuovo primato personale di 176.76 (91.38, 85.38) per 256.05, numeri molto importanti che hanno dimostrato per l’ennesima volta il grande carattere agonistico di Matteo.

Daniel Grassl invece, ottavo nello short, semplificando la sua performance cassando il quadruplo flip è scivolato fino alla dodicesima posizione a causa soprattutto di alcuni problemi con le rotazioni dei salti di maggior valore, in particolar modo nel quadruplo lutz e nel triplo axel proposto con euler/triplo salchow, le cui chiamate under hanno inchiodato al suo punteggio in zona 157.93 (79.45, 78.48) per 244.43.

L’Italia però con il responso odierno ha dimostrato di potersi esprimere ai massimi livelli. E tra qualche settimana potrà dimostrarlo sul campo. Sì perché ai World Team Trophy di Tokyo, in programma ad aprile, si potrebbe chiudere in bellezza la stagione con un altro risultato storico. Incrociamo le dita.

CLASSIFICA FINALE INDIVIDUALE MASCHILE

PL Name Nation SP FS Points
1. Shoma UNO  JPN 1 1 301.14
2. Junhwan CHA  KOR 3 2 296.03
3. Ilia MALININ  USA 2 3 288.44
4. Kevin AYMOZ  FRA 5 4 282.97
5. Jason BROWN  USA 6 5 280.04
6. Kazuki TOMONO  JPN 7 6 273.41
7. Keegan MESSING  CAN 4 11 265.16
8. Lukas BRITSCHGI  SUI 9 9 257.34
9. Matteo RIZZO  ITA 13 7 256.04
10. Adam SIAO HIM FA  FRA 12 8 253.11
11. Vladimir LITVINTSEV  AZE 10 10 251.76
12. Daniel GRASSL  ITA 8 14 244.43
13. Deniss VASILJEVS  LAT 11 13 243.15
14. Mikhail SHAIDOROV  KAZ 18 12 236.93
15. Sota YAMAMOTO  JPN 17 15 232.39
16. Mark GORODNITSKY  ISR 14 16 232.13
17. Mihhail SELEVKO  EST 15 17 230.94
18. Andreas NORDEBACK  SWE 20 18 223.52
19. Nikita STAROSTIN  GER 16 19 217.87
20. Morisi KVITELASHVILI  GEO 21 20 212.32
21. Andrew TORGASHEV  USA 22 21 210.59
22. Boyang JIN  CHN 19 23 204.22
23. Adam HAGARA  SVK 24 22 203.26
24. Maurizio ZANDRON  AUT 23 24 194.31

Foto: Valerio Origo (LPS)