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MotoGP, svelata la nuova Honda a Madrid: la coppia Marc Marquez-Joan Mir pronta alla sfida

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Marc Marquez-Joan

Giornata di presentazione a Madrid per il Repsol Honda Team. I colori dello colosso petrolifero spagnolo sono sempre quelli e il connubio va avanti da 25 anni con la Casa di Tokyo, ma l’obiettivo del 2023 è quello di cambiare il rendimento delle ultime stagioni nelle quali la prestigiosa squadra giapponese è stata costretta a osservare le vittorie altrui in MotoGP.

Si crede fortemente nel recupero fisico di Marc Marquez, troppo importante per le sorti della scuderia nipponica. Il nativo di Cervera ha detto di essersi allenato molto bene nel corso dell’inverno e da questo punto di vista i test a Sepang (Malesia) sono stati confortanti. Vero è che il vero punto di domanda riguarda la RC213V con cui Marquez e il nuovo arrivato, lo spagnolo Joan Mir, dovranno competere.

Lo sforzo è stato notevole per cercare di invertire la tendenza negativa e dare ai due iberici un mezzo più performante e meno al limite specialmente sull’anteriore. Già nel corso delle prove malesi si era notate tante novità sotto il profilo aerodinamico, con le carene a “effetto suolo” di ispirazione “Aprilia” che hanno fatto la loro comparsa.

Tuttavia, stando a quanto aveva affermato lo stesso Marquez, c’è ancora tanto da fare e la velocità di questa Honda non è ancora all’altezza della Ducati, parsa il riferimento assoluto: “Abbiamo lavorato duramente per migliorare la nostra moto e continueremo a farlo giorno dopo giorno, per perfezionare ulteriormente queste innovazioni. Quest’anno è una grande sfida perché la MotoGP è diventata un ecosistema molto competitivo“, ha dichiarato il direttore generale della HRC Tetsuhiro Kuwata.

È una squadra fantastica. Sono molto contento di vedere le condizioni fisiche di Marc Márquez. Ha avuto anni difficili, ma è forte. Sappiamo tutti di cosa è capace“, ha aggiunto il manager giapponese. Sarà interessante comprendere come la coppia Marquez-Mir saprà coesistere, viste le qualità di guida chiare del campione del mondo 2020 in sella alla Suzuki. Certo, in passato qualche screzio c’era stato, ma a Tokyo sperano di poter contare su due piloti tanto veloci da poter agevolare lo sviluppo della moto.

Foto: MotoGP.com Press