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Formula 1

F1: i resti della Haas di Grosjean a fuoco in Bahrain verranno esposti a Madrid

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Romain Grosjean a fuoco

L’incidente è impossibile da dimenticare: primo giro del GP del Bahrain (o Bahrein) 2020, a Sakhir, poche curve passate, contatto tra la Racing Point di Daniil Kvyat e la Haas di Romain Grosjean con quest’ultima che va dritta contro i guardrail poco lontani, la vettura che si spezza letteralmente in due, il fuoco. Non fu a torto che si disse “28 secondi per sopravvivere”, quelli che passarono dall’impatto alla messa in salvo del pilota francese (uscito peraltro dalla palla infiammata con le proprie forze).

Ora quel che rimane di quella Haas VF-20, o meglio la parte che era rimasta impigliata nel guardrail, avrà nuova fama. Sarà esposta a Madrid il 24 marzo, quando ci sarà la prima Formula 1 Exhibition all’IFEMA della capitale spagnola.

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Nel video allegato all’annuncio, Grosjean spiega come si è sentito in quei momenti: “Dal mio punto di vista fu un enorme incidente, ma non realizzai quanto fosse violento l’impatto da fuori. Soltanto il giorno dopo ho chiesto a qualcuno di farmi vedere com’era stato, e lì ho capito tutto“.

Chiaramente il ruolo della cellula di sicurezza è stato fondamentale: “Il telaio è ancora integro, l’Halo è lì, a parte i danni e il fuoco, dove e come dovrebbe essere. Credo che mi abbia salvato la vita“.

Ricorda anche tanti altri dettagli: “Mia moglie stava guardando quella gara con mio padre e i miei bambini. Ricorderanno quel momento per tutta la vita. Erano solo spettatori che volevano sapere qualcosa, vedere qualcosa da lì. Ho dovuto rompere il poggiatesta, colpirlo con il mio casco per poi poter uscire fuori e stare in piedi nel mio sedile. Ho realizzato che il mio piede sinistro era bloccato dentro l’abitacolo e ho spinto quanto potevo sulla gamba sinistra. La scarpa è rimasta dentro, ma il mio piede è uscito, così fui libero di andarmene. C’erano 120 chili di benzina più la batteria, tutti a fuoco. I dottori Ian Roberts e Alan van der Merwe dalla medical car e un pompiere stavano tentando di aprire un varco nel fuoco per farmi uscire. Credo che mi abbiano aiutato almeno a vedere dove dovessi andare e quale fosse l’uscita“.

Foto: LaPresse