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Sci Alpino

Sci alpino, Paolo De Chiesa: “Vinatzer da medaglia, ma deve cambiare. Paris ha patito l’infortunio. Della Vite un talento”

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Paolo De Chiesa

In molti lo ricorderanno per essere stato lo sciatore più giovane della ‘Valanga azzurra’, altri per le sue telecronache: il tempo passa, ma la passione di Paolo De Chiesa per lo sci alpino, vuoi in veste di sciatore o di giornalista, resta e resterà probabilmente per sempre.
Il noto giornalista della RAI ha analizzato la situazione attuale del movimento italiano, affrontando anche altre tematiche come quella relativa a Mikaela Shiffrin, ritenuta da De Chiesa la miglior sciatrice di tutti i tempi, contando anche gli uomini.

La Nazionale italiana femminile al momento è la più forte al mondo?

Come squadra femminile sì, perché in questo momento abbiamo tre atlete azzurre leader in Coppa del Mondo in tre specialità: Sofia Goggia in discesa libera, Elena Curtoni in superG e Marta Bassino in slalom gigante. Nessun altra nazione può vantare un palmares stagionale come il nostro, per cui in questo momento è la più forte del mondo, di questo sono certo“.

Mikaela Shiffrin sembra inattaccabile per la Coppa del Mondo generale. Pensa sia la sciatrice più forte della storia in generale, anche contando gli uomini?

L’ho detto anche in tv dopo due gare, se cade e si fa male vabbè… ma se tutto è regolare e non succede niente è imbattibile e gliela possono dare anche subito la Coppa del Mondo, l’unica possibilità è che succeda qualcosa, sennò non c’è proprio neanche storia: la Vlhova non è più come prima, è meno competitiva e non c’è più concorrenza nel modo più assoluto, vince proprio con le mani in tasca. La più forte sciatrice della storia? Sicuramente, perché manca una gara per raggiungere la Vonn, sembrava una cosa impossibile invece succederà presto. Stenmark ne ha vinte 86, però mi sento di poter dire che la Shiffrin è la più grande sciatrice/sciatore della storia, non c’è stato nessuno come lei, ha vinto tutto quello che ha vinto a 27 anni, quindi se ha voglia di correre ancora, tra qualche anno arriverà magari a 100 vittorie, ha vinto tutto quello che c’era da vincere: Mondiale, Olimpiadi, 4 Coppe del Mondo; non c’è niente da fare, è la più forte della storia, è poi lei vince veramente su quattro fronti. Anche la Vonn inizialmente andava forte in slalom, e quindi era polivalente, poi lo slalom l’ha perso, il gigante lo ha perso, e alla fine andava soltanto in discesa e superG. Shiffrin invece va fortissimo su quattro fronti come detto, può vincere in tutte le specialità, per cui è incredibile. Certo, anche Girardelli lo ha fatto, anche Bode Miller lo ha fatto, però pesano le vittorie: se questi hanno vinto 40 gare (parlo di Miller, Girardelli, Raich, ecc…) questa ne ha vinte più del doppio. Assolutamente è la più forte sciatrice/sciatore della storia“.

Vede Sofia Goggia sempre più proiettata solo verso la discesa? In superG sembra fare più fatica e in gigante non è quella di qualche anno fa.

Sì, in superG è fortissima ma non è forte come in discesa, in discesa è proprio imbattibile, se non succede niente non la batte nessuno, mentre in superG può fare bene, può anche vincere, ma può arrivare anche 5a, 6a, 8a, dipende poi dalle gare. In discesa è difficile che accada. Però diciamo che va considerata una sua specialità molto importante il supergigante, da poco è arrivata 5a a St. Moritz con la mano rotta, lì ha fatto un capolavoro, una gara incredibile, quindi sono due specialità in cui è competitiva. Il gigante l’ha perso, a meno che non succeda qualcosa di strano in futuro, ha perso il treno, è impossibile recuperare, perché poi quando scendi così anche in classifica e anche come standard di rendimento il gigante non perdona, dovresti proprio fare un allenamento specifico mostruoso per cercare di recuperare qualcosa, ma io la vedo durissima, anche perché comunque lei, impegnata com’è sulla velocità, farà gigante in allenamento certo, ma allenarsi in modo propedeutico alla discesa/supergigante è cosa fondamentale e imprescindibile, è un fatto. Allenarsi per tornare forte come è stata lei, anche se non è mai stata forte come in discesa e supergigante, è un altro paio di maniche… Non vedo possibile questo recupero. A meno di scenari imprevedibili che possono cambiare il corso delle cose, così come adesso io vedo questa situazione chiara come il sole: in gigante ha perso il treno. Poi è una fuoriclasse, magari fra un anno deciderà ‘bene, adesso mi impegno in gigante e voglio tornare tra le prime 10 del mondo’, può anche farlo forse, però è una scommessa“.

Come spiega il momento difficile dello sci alpino maschile italiano?

Per lo sci alpino maschile è un momento direi abbastanza pesante e drammatico, e ciò succede perché comunque le poche certezze che avevamo stanno girando a vuoto: Paris è un problema grande, è l’uomo dello sci italiano maschile, è un fenomeno mai visto che ha fatto quello che ha fatto, cioè delle cose pazzesche, per me è un super, super e super campione, che adesso è in crisi, quindi senza lui lo sci maschile viaggia e scia con le ali tappate, non vola più. Questo è un grande problema. L’unica carta in questo momento da giocarci per un podio in campo maschile è Vinatzer, credo sia l’unico, perché Sala che scia bene in slalom non è ancora da podio secondo me, anche se sta sciando molto bene; Vinatzer è l’unico che ha velocità per salire sul podio, deve andar tutto bene, non deve inforcare, non deve cadere, non deve sbagliare, lui è molto irregolare e discontinuo, ha cambiato materiali, da poco si è fatto male un po’ al ginocchio: mini lesione al menisco, non era a posto a Madonna di Campiglio. Questo è un mese importante in campo maschile per lo slalom, perché vi sono delle belle serie che lo caratterizzano, quindi per Vinatzer è un mese molto importante, purtroppo ha sbagliato secondo me a far il secondo gigante della Badia, è stato sfortunato a farsi male per carità, però io al suo posto non lo avrei fatto, anche perché sciando come stava sciando in Val Badia in gigante…Sai tu vai in Coppa Europa, ti illudi di essere bravino in gigante, fai anche un podio, arrivi lì, poi dici ‘vabbè in Coppa del Mondo è un’altra pista’, poi parti con il 60 o più… ed è arrivato 50°, la qualifica non l’ha vista nemmeno con il binocolo nel primo gigante. Senza grossi errori, quindi non l’aveva nemmeno nelle corde il qualificarsi. E a quel punto io non ho capito perché abbia, o abbiano deciso di fargli fare anche il secondo gigante a tre giorni da Campiglio. Ha fatto un gigante e va benissimo provarci e tutto quanto, ma se vedi che non è ancora il momento per tentare anche quella strada, Campiglio è anche parte di tutta una serie di slalom pazzeschi a gennaio, io sinceramente avrei pensato a Campiglio, però ognuno fa quello che vuole. Vinatzer è l’unico a poter ambire a un podio in questo momento. De Aliprandini attualmente lo vedo male, è uscito 3 volte su 4 e quando è arrivato, è arrivato a malapena nei primi 20, è l’ombra di se stesso“.

Perché Dominik Paris sta facendo così fatica?

L’ho visto sciare a Bormio, male, è arrivato decimo e non più 40° come in Val Gardena, però certe curve le ha fatte proprio male male. Deve succedere qualcosa di diverso perché Paris in questa stagione possa tornare, non dico a dominar le scene, ma a riprendersi. Io non so da cosa derivi questa crisi, non riesco a capire se è un fattore fisico, di preparazione atletica, di tecnica, di sciata, di materiali, ci son tantissime componenti che non sanno nemmeno gli allenatori e io, che non sono di certo al livello dei suoi allenatori, tantomeno“.

Possiamo dire che gli attuali tracciati di superG e discesa, con sempre più curve che strizzano l’occhio ai gigantisti, abbiano cambiato lo sci, mandando in via di estinzione atleti scorrevoli come Feuz e Paris?

Per quanto riguarda la tracciatura del supergigante non mi trovate così d’accordo, perché i ‘supergiganti’ secondo me non strizzano l’occhio ai gigantisti, è che son talmente veloci, talmente tecnici e talmente difficili che soltanto chi ha una certa propensione al gigante, ma scia sotto controllo oltre i 120 km/h, riesce a ben figurare. Perché nel supergigante ci sono delle curve che fanno i 110/120 km/h: il gigantista puro che va a 70/75 all’ora, se non ha una propensione per la discesa, non può reggere quelle dinamiche, non c’è niente da fare. Pinturault, che ha fatto circa 80 discese e infatti adesso ha mollato un pochino in gigante e non è più il Pinturault di una volta, va comunque bene in supergigante, se l’è cavata bene a certe velocità e in supergigante infatti ha fatto degli ottimi risultati, fra cui il podio in America. Quindi non son così dell’idea che adesso il supergigante sia per i gigantisti. Il supergigante è una disciplina per velocisti che sciano bene, e questo è un altro discorso. Bisogna sciare molto bene in supergigante. Infatti per Paris il superG è stata la prova del nove per la sua involuzione tecnica post-infortunio, perché lui in superG è stato anche campione del mondo nel 2019, e le curve c’erano eccome, però poi si è fatto male e quando è stato fermo quell’anno ha perso tanto, poi in discesa ovviamente è un fuoriclasse pazzesco, ma in superG non ha più brillato come prima; ne ha fatto uno bene l’altro anno a fine stagione a Kvitfjell, sennò in supergigante è assolutamente l’ombra di se stesso dopo l’infortunio. Vediamo cosa succederà. Infatti il fatto che non vada più bene in superG gli si ripercuote in discesa in certe curve con certi raggi, infatti non le ha mai fatte bene dopo l’incidente, da quando ha iniziato ad andar male in supergigante non le ha più fatte come le faceva prima, perché c’è stato un calo tecnico dovuto anche a questo lungo stop di questo anno post-infortunio quando si fece male prima di Kitzbühel“.

Cosa pensa di Franzoni, Della Vite e Schieder? Possono essere il futuro? Quanto servirà per vederli competitivi?

Della Vite è di gran talento, potrebbe sicuramente diventare bravo da come lo vedo sciare, è molto bravo e promettente, speriamo si concretizzi, però è una speranza, non una certezza. Franzoni nel gigante mi sembra che abbia fatto un po’ di passi indietro, era bravo, anche ai Mondiali juniores aveva fatto bene, ma non lo vedo assolutamente al livello di Della Vite, ma proprio molto dietro, per come scia, mentre può essere molto bravo in supergigante, dove anche a Bormio ha fatto bene, si è difeso bene, è arrivato 22esimo, quindi in superG può fare bene, in gigante o cambia registro o se scia come ha sciato in queste prime gare quando lo abbiamo visto prima di cadere in America non ci siamo ancora. Ripeto, per adesso: poi in futuro vedremo. Schieder è bravo in discesa libera, ha sfiorato anche la top10, ma è stato sfortunato, era arrivato 14° a Kitzbühel prima di farsi male a Cortina ai Mondiali, poi ha avuto delle complicazioni perché non solo si è rotto il crociato, ma una volta semi-guarito ha avuto altri problemi, è stato rioperato ed è stato un bel calvario, adesso finalmente rivede il sole e la luce. Non si sa cosa potrà succedere, non si sa se diventerà un ‘top skier’ in discesa, oppure se si fermerà a ridosso dei 10. Quindi bravissimo per carità, ma il ‘popolo dello sci’ vuole trovare un campione che vada di nuovo sul podio… Io non so se Schieder ce la farà, non ho la sfera di cristallo, e non me ne intendo così tanto, posso commentare le cose che vedo e allo stato attuale sta sciando molto bene e speriamo possa progredire“.

Alex Vinatzer sinora ha fatto fatica a sfondare: cosa gli manca?

Come accennato prima è molto veloce, ma discontinuo. Adesso ha cambiato materiali. Ha una sciata un po’ tutta sua, molto particolare, chiaro che quando si fionda giù con le sue frequenza fa paura, può vincere, però bisogna arrivare in fondo nelle due manche, e per adesso gli è capitato di rado, infatti ha fatto al momento solo due podi in Coppa del Mondo. Per il resto, tante uscite, tanti errori, buone manche alternate ad altre dove invece ha rovinato un po’ tutto: a Vinatzer manca la continuità. Per trovarla dovrà trovare una sciata, materiali e altro che gli diano più fiducia e sicurezza, una sciata che gli consenta di non rischiare così e di essere performante ugualmente“.

Quante medaglie si aspetta in generale dall’Italia ai Mondiali di Meribel?

Quante medaglie mi aspetto fanno parte di un discorso, quante medaglie spero che vincano fanno parte di un’altra risposta. Mi aspetto che ovviamente le succitate nostre super campionesse vadano tutte a medaglie, perché è possibile che ci vadano, però non è che mi aspetto le medaglie da tutte, perché sappiamo benissimo cosa sono i Mondiali, le Olimpiadi, etc. Quindi anche se queste ragazze sono fortissime, la Curtoni può arrivare decima, la Bassino 4a, 5a o 6a, la Goggia può sbagliare la discesa: tutto è possibile, possono anche prendere zero medaglie, tutto è possibile, però dato che sono molto, molto forti, mi aspetto che qualcosa di buono arrivi in quanto a medaglie da parte loro. Per quanto riguarda il maschile sinceramente non vedo nessuna medaglia all’orizzonte. Però dato che abbiamo uno sciatore da medaglia, Vinatzer, che ha fatto pochissimi podi in carriera fino a questo momento, se succede il miracolo che azzecca la gara della vita ai Mondiali, potrebbe anche farcela. D’altronde è successo a De Aliprandini due anni fa, che è andato a medaglia e lui non era da medaglia: è bravo, nei primi 10 del mondo, però da medaglia erano altri, e invece ci è andato lui, quindi ai Mondiali può succedere di tutto. Vinatzer è da medaglia, nel senso che potrebbe vincerla, ma sulla carta non lo è, nel senso che se guardi le sue statistiche e vedi quante volte è arrivato sul podio e quante volte è uscito o ha sbagliato, dici ‘boh, sarà dura che vada e medaglia’, però è possibile che succeda, e poi da qui ai Mondiali in questo mese magari ci sono questi giovani che possono fare passi avanti: Schieder, Franzoni e Della Vite, non si sa dove possano arrivare, magari nel giro di un mese riescono a fare qualcosa di veramente importante, e parlo di passi avanti, vediamo: questo è un po’ quello che penso come panorama globale“.

Foto: Olycom.com