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‘Maurizio racconta…’: Milano-Cortina 2026, Italia quasi presa in giro dal CIO. Paolo Banchero: ora basta!

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MILANO-CORTINA 2026: ITALIA BISTRATTATA E QUASI DERISA

Ne abbiamo già parlato in altre occasioni, di come l’Italia venga spesso penalizzata negli sport dove intervengono i giudici (boxe, ginnastica, judo, etc). Ma ora mi soffermerò sull’organizzazione di grandi eventi nel Bel Paese: siamo bistrattati anche quando accogliamo manifestazioni come le Olimpiadi? Direi proprio di sì. Diciamolo senza giri di parole, quando a una nazione viene affidato il compito di ospitare dei Giochi a Cinque Cerchi, si cerca di motivare la medesima con l’introduzione di discipline dove sia molto competitiva, per dare una spinta al suo medagliere, quasi una sorta di “ringraziamento” per gli sforzi organizzativi profusi. Ma evidentemente l’Italia non entra in questo giro. Analizzando, ad esempio, il programma di gare ufficiale per i Giochi invernali di Milano-Cortina 2026, troviamo che solamente lo sci alpinismo è stato incluso come nuovo sport olimpico per questa edizione, ma le altre proposte del Bel Paese come lo slittino naturale (considerato come un “doppione” dello slittino artificiale, ma in realtà si tratta di due discipline tecnicamente molto diverse) o lo slalom parallelo di snowboard alpino sono stati rifiutati dal Consiglio Esecutivo (EB) del Comitato Olimpico Internazionale (CIO). Tra l’altro, guarda caso, le tre nuove gare introdotte nello sci alpinismo (sprint maschile, sprint femminile e staffetta mista) sono proprio quelle dove l’Italia attualmente è meno competitiva: una beffa che sa di derisione. Parallelamente, il tanto conclamato “gender-balanced” che il CIO sta promovendo per gli sport già appartenenti al programma, ha fatto includere la gara di doppio femminile nello slittino o il large hill di salto con gli sci femminile, ma non ad esempio la combinata nordica femminile. Anche in questo caso, altra disciplina dove l’Italia sta emergendo esponenzialmente. Ricordo ancora casi come il taekwondo, che fece il suo esordio a Seul 1988 (a casa dei maestri dell’arte marziale) come sport dimostrativo per poi diventare olimpico a Sidney 2000, o addirittura l’hockey pista che fu introdotto per Barcellona 1992 (anche se mai riuscì a diventare ufficiale nel programma). Purtroppo, nel nostro caso, dovremo accontentarci con quello che passa il convento e lavorare duro per inserirci prepotentemente nell’elite, come appena accaduto con il doppio dello slittino femminile, dove è appena arrivata la prima vittoria azzurra in Coppa del Mondo. In fondo, siamo l’Italia ed emergiamo dove meno se lo aspettano gli altri. E ovviamente, senza “aiutini” altrui.

LA TELENOVELA BANCHERO HA STANCATO

La soap opera di Paolo Banchero sinceramente mi ha un po’ infastidito, per i risvolti che sta prendendo e le dichiarazioni che vanno e vengono. Dal mio punto di vista, la possibilità di vestire la maglia della Nazionale italiana di basket, se ti viene data, non deve trovare le risposte nelle percentuali: non si tratta, come ha dichiarato il presidente della FIP Petrucci, che ci sia un 60% di probabilità che scelga la maglia azzurra. Vestire l’azzurro non dovrebbe mai rifiutarsi. È uno stile di vita, un orgoglio che va onorato e difeso col patriottismo più accanito, a prescindere da come ti chiamo. E il rookie degli Orlando Magic non deve rimanere esente da questi principi. Anche perché ci sarebbe il potenziale rischio – in caso di risposta affermativa – di andare a spostare gli equilibri dello spogliatoio, buttando via il lavoro di coesione e amalgama fatto in questi anni da Meo Sacchetti e, attualmente, Gianmarco Pozzecco. A quest’ultimo consiglio, con tutto il cuore, di restarsene a casa d’ora in poi, ponendo fine ai corteggiamenti. In questo caso, bisognerà solo sperare che per la prima scelta del draft 2022 sia il sangue che scorre nelle sue vene quello che determinerà la scelta. Quello non sbaglia (quasi) mai. Se invece verrà data priorità a questioni di marketing o economiche, allora è giusto prendere altre strade.

LE PUNTATE PRECEDENTI DI ‘MAURIZIO RACCONTA…’

Maurizio Contino

Foto: FISI