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Tennis, Lorenzo Musetti non supera la prova del “Nole”: troppe aspettative e grossi meriti a Djokovic

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Ci si aspettava una partita diversa ieri sera a Parigi-Bercy, teatro della sfida valida per i quarti di finale del Masters1000 francese tra Lorenzo Musetti e Novak Djokovic. Il carrarino, reduce dal brillante successo contro Casper Ruud (n.4 del mondo), arrivava al match contro l’asso nativo di Belgrado con il vento in poppa e da parte sua c’era la convinzione di potersela giocare fino in fondo con il campione nativo di Belgrado.

Fin dai primi scambi, però, Nole ha fatto capire al toscano che la realtà fosse ben diversa. Il termometro di questa situazione è stato nel colpo che in queste ultime settimane ha più migliorato Musetti, ovvero il servizio. Con la sua straordinaria capacità di rispondere a tutto, il balcanico ha tolto tranquillità e serenità all’azzurro che quindici dopo quindici ha visto sgretolare tutte le sue sicurezze.

E così la tensione è salita, la palla dalle corde non usciva bene e le gambe non giravano. Conclusione: Lorenzo non ha proprio giocato al cospetto di chi voleva dimostrare di essere lui il n.1 del mondo senza se e senza ma. Non è un caso che, all’inizio del secondo set, Djokovic abbia reagito con un urlo al contro-break immediato dopo qualche gratuito inusuale.

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In sostanza, la sconfitta dell’azzurrino si giustifica per le qualità del suo avversario e l’incapacità di gestire una difficoltà dettata da un campione che sa come fare male tecnicamente e mentalmente. E’ questo, probabilmente, il vero step che Musetti dovrà compiere per raggiungere traguardi ambiziosi.

Ciò non toglie che i miglioramenti sul duro siano evidenti e la prima qualificazione nei quarti di un Masters1000 su tale superficie lo certifica. Certo, c’è tanto lavoro da fare e ci si dovrà abituare a non convertire le illusioni della vigilia a scoramento nel corso del match.

Foto: LaPresse