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Pattinaggio artistico, caso Valieva infinito: la palla passa al CAS

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Nuovo capitolo della “telenovel”a riguardante Kamila Valieva, fuoriclasse del pattinaggio artistico russo risultata positiva a un test antidoping nel 2021 scoperto proprio durante le Olimpiadi Invernali di Pechino. Dopo che varie indiscrezioni davano per certo il responso della sentenza nel mese di ottobre, la WADA ha invece deferito il caso della pattinatrice al CAS, la Corte Arbitrale dello Sport. La notizia, emersa nella giornata di mercoledì 9 novembre, è stata comunicata direttamente da Witold Banka, Presidente dell’Agenzia Mondiale dell’Antidoping con un post pubblicato sul profilo twitter ufficiale.

Tale scelta, stando a quanto sostenuto dalla massima autorità, è stata adottata dopo aver appurato l’inefficacia da parte di RUSADA, agenzia russa precedentemente incaricata di prendere una decisione, sulla spinosissima questione: “Nonostante abbia messo RUSADA in forma di avviso formale per risolvere prontamente il caso Kamila Valieva, non sono stati compiuti progressi – ha scritto Banka – Pertanto, posso confermare che la WADA ha ora ufficialmente deferito la questione direttamente alla Corte Arbitrale dello Sport“.

Lo spostamento, come normale che sia, allungherà ancora i tempi di una sentenza attesissima che, a prescindere dal responso finale, farà chiaramente discutere, complice dopo l’enorme esposizione mediatica ottenuto durante i Giochi in Cina.

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Nel frattempo Kamila Valieva sta disputando regolarmente le gare del Grand Prix russo, mostrandosi in una buona condizione e vincendo sia la tappa di Mosca che quella di Kazan, la città dove ha mosso i primissimi passi nel mondo del ghiaccio.

Foto: LaPresse