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Formula 1

F1, Christian Horner: “La penalità è enorme! Potrebbe costarci mezzo secondo, segnerà lo sviluppo della vettura”

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C’era molta attesa per la penalità, voluta dalla FIA, che avrebbe coinvolto la Red Bull per la nota questione del budget cap relativa alla stagione 2021, proprio quel campionato che ha permesso a Max Verstappen di laurearsi per la prima volta Campione del Mondo con un finale thriller.

Nonostante circolasse la voce anche di una decurtazione dei punti per l’olandese, con conseguente consegna del titolo nelle mani di Lewis Hamilton, alla fine la penalità stabilita consiste in una multa di 7 milioni di dollari e in una riduzione al 60% (rispetto al 70% previsto in quanto vincitori della classifica costruttori) del tempo da poter utilizzare per lo sviluppo nella galleria del vento.

Insomma, il titolo di Verstappen non è in discussione, ma le sanzioni in vista della prossima stagione potrebbero essere non poco influenti. Di seguito, la risposta (molto attesa dagli addetti ai lavori) di Christian Horner, team manager della Red Bull, in conferenza stampa: “Non è stato speso nemmeno un centesimo per lavorare sulle prestazioni della macchina; si è discusso dei costi del catering, che pensavamo fossero esclusi ma la FIA la pensa diversamente: quando abbiamo presentato il nostro documento eravamo al di sotto di 3.7 milioni rispetto al limite previsto. La penalità stabilita è enorme, draconiana e significativa, sia in termini finanziari che sportivi“.

F1, Red Bull punita per il Budget Cap! Milioni di multa e limiti allo sviluppo aerodinamico!

Prosegue Horner: “Sono sbalordito che non ci siano altri team che non si siano trovati in questa situazione, ma buon per loro. Abbiamo imparato la lezione, ma le cifre spese non hanno in alcun modo influito sulle prestazioni in pista. Questa penalità inciderà sullo sviluppo, potrebbe costarci mezzo secondo, è stata fortemente sollecitata dai nostri concorrenti. Aggiungo che la sanzioni non sarà abbastanza grande per voi (riferendosi ai rivali, ndr), nemmeno se bruciassimo la nostra galleria del vento sarebbe sufficiente“.

Foto: LiveMedia/Florent Gooden/Dppi/DPPI