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Biathlon, fra i maschi si tornerà indietro di 15 anni? Dipende dalla sfida generazionale fra Millennials e Digitarians

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La scorsa settimana abbiamo affrontato il tema relativo alla possibilità che una under-25 (Elvira Öberg) possa vincere la Coppa del Mondo di biathlon femminile, aggiungendosi di conseguenza a una sparuta lista di atlete che, negli ultimi tre decenni, può essere elencata utilizzando le dita di una sola mano. Al contempo, un eventuale successo della svedese porrebbe fine all’egemonia delle trentenni che hanno spadroneggiato nel quadriennio olimpico appena concluso. È invece interessante notare come, il settore maschile, stia vivendo una dinamica diametralmente opposta.

L’ultimo over-30 ad aver messo le mani sulla Sfera di cristallo è stato Ole Einar Bjørndalen al termine dell’inverno 2008-09. Il fuoriclasse norvegese conquistò l’ambito trofeo per la sesta volta alla veneranda età di 35 anni e 2 mesi, stabilendo peraltro quello che, ancora oggi, rappresenta il primato di anzianità. Cionondimeno, in quel momento storico il biathlon riservato ai possessori di cromosoma Y viveva la medesima situazione che si sta attualmente attraversando nell’altra metà del cielo.

Era l’epoca dominata dagli ultratrentenni, in quanto oltre al già citato Bjørndalen dettavano legge il coetaneo Raphael Poirée, nonché gli Sven Fischer o i Michael Greis del caso. Questo gruppo fu deposto dalla prepotente esplosione della generazione venuta al mondo tra il 1985 e il 1988, di cui Emil Hegle Svendsen fu il primo esponente. Dal 2009-10 in poi, infatti, la Coppa del Mondo maschile è sempre stata vinta da qualcuno che non aveva ancora compiuto 30 anni. Neppure Martin Fourcade è riuscito in tale impresa, perché appena scavallata la trentina è stato detronizzato da Johannes Bø.

Biathlon, Elvira Öberg si pone (senza saperlo) l’ambizioso obiettivo di spezzare il monopolio bavarese di precocità!

I due grandi favoriti per la conquista della classifica generale 2022-23 sono il già citato Johannes e Quentin Fillon Maillet. Quest’ultimo, detentore della Sfera di cristallo, ha compiuto 30 anni il giorno di San Rocco, transalpino come lui. Il norvegese, invece, abbandonerà definitivamente il novero dei ventenni solo nella primavera prossima. Un successo dello scandinavo allungherebbe, ancora di un anno, la sequenza trionfale degli under-30. Viceversa, vedere il bis del francese comporterebbe la fine della striscia. Dopodiché, dal 2023-24 Bø passerà “dall’altra parte della barricata”.

La domanda è se l’orologio biologico tornerà indietro di 15 anni e si instaurerà una nuova egemonia dei trentenni, oppure se i cosiddetti Millennials siano prossimi a lasciare il passo ai Digitarians, ovvero ai nati dal 1997 in poi, generazione di cui Sturla Holm Lægreid e Sebastian Samuelsson sono i principali esponenti. Insomma, occhio alla carta d’identità di chi andrà a vincere la Sfera di cristallo, poiché comunque vada non si tratta di una dinamica banale. Questo è un tema forte da seguire in vista del prossimo biennio, la potenziale asimmetricità di quanto avverrà nel biathlon a seconda di ognuno dei due sessi.

Foto: La Presse