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Australian Open 2023, Craig Tiley: “Djokovic presente? Ci adegueremo al Governo, russi e bielorussi giocheranno”

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Una situazione complicata. Non è così semplice come si poteva pensare la questione legata alla partecipazione di Novak Djokovic agli Australian Open 2023. Come è noto, l’accesso del serbo ai territori australiani è vietato per tre anni per quanto previsto dalla legge in fatto di mancato rispetto dei requisiti per essere nella terra dei canguri.

A pronunciarsi in merito al caso è stata il ministro ombra degli affari interni australiano Karen Andrews (ex ministro fino allo scorso maggio) che, in un’intervista concessa alla ABC Radio di Melbourne, ha affermato la propria contrarietà all’annullamento della sentenza che non ha concesso il visto all’asso nativo di Belgrado.

Non credo che ci sia alcun motivo per cui debba essere ribaltata la decisione semplicemente perché qualcuno ha molti soldi. Il Governo dovrebbe chiaramente guardare a tutte le altre persone che hanno subito la cancellazione del visto e vedere se dovrebbero essere ammessi o meno anche loro nel Paese. Non può esistere una regola per Novak Djokovic e una regola diversa per tutti gli altri che non valgono milioni“, ha dichiarato Andrews.

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A dire la sua sul tema è stato anche il direttore del torneo, Craig Tiley: “Non è un argomento su cui possiamo fare pressioni, saranno Novak e il Governo federale che dovranno lavorarci. Noi seguiremo le indicazioni che ci verranno date“, ha detto il CEO di Tennis Australia, l’organo che organizza il primo Slam della stagione.

Dunque, un po’ come accaduto negli US Open, anche in questo caso l’approccio sarà quello da parte del Major di seguire le decisioni governative. Vero è che l’Esecutivo aussie si è attivato per la cancellazione dell’obbligo di vaccinazione contro il Covid-19 per i viaggiatori in arrivo dall’estero, quindi da capire cosa si vorrà fare con Nole.

Sempre in linea con quanto si è visto a New York, i tennisti russi e bielorussi potranno giocare a Melbourne: “Potranno scendere in campo ma non rappresentare la Russia, dunque non avranno né bandiera né inno nazionale. Dovranno giocare come atleti indipendenti“, ha spiegato Tiley.

Foto: LaPresse