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Ciclismo

Vuelta a España 2022, la sorpresa Carlos Rodriguez. Scalatore puro, ma 4° a cronometro: ora il podio è nel mirino

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Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl) si è preso la scena alla Vuelta a España, vincendo nettamente la decima tappa, la cronometro ad Elche ad Alicante, rifilando 48” a Primoz Roglic (Jumbo-Visma), che non aveva mai perso una prova contro il tempo nel Grand Tour iberico. Se non esistesse questo fuoriclasse, in molti avrebbero però puntato gli occhi sulla grande sorpresa di questi primi dieci giorni, Carlos Rodriguez.

Lo spagnolo della Ineos-Grenadiers ha messo in piedi un’altra prova solidissima in questa Vuelta, chiudendo la prova contro il tempo ad 1’22” da Evenepoel e a 22” da Remi Cavagna (Quick-Step Alpha Vinyl), terzo quest’oggi. Un risultato che può aver sorpreso gli appassionati di primo pelo, ma bisogna pur sempre ricordare che a giugno, ai campionati nazionali, aveva chiuso al quarto posto la sua prova, a 31” da Raul Garcia Pierna (Equipo Kern Pharma).

Una ulteriore conferma delle sue qualità, poiché, al primo Grande Giro della sua carriera a 21 anni e mezzo, si sta imponendo come nuova stella dei granatieri. Partito da supporto a Richard Carapaz, Rodriguez è stato fino ad ora bravissimo a rimanere sempre con i migliori in questa Vuelta grazie alle sue capacità da scalatore puro. Che però, come prima accennato, sa andare forte anche a cronometro, come i nuovi fenomeni del ciclismo Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard. 

Vuelta a España 2022, Carlos Rodriguez: “Orgoglioso di essere così vicino a Roglic in questa cronometro”

Se riuscirà ad intraprendere una carriera anche solo vicina a quella dei due ciclisti summenzionati, lo scopriremo solo con il tempo. Al momento però, al giro di boa della Vuelta, Rodriguez si ritrova al quarto posto nella generale, a 3’55” da Evenepoel e a 52” da Enric Mas, che al momento occupa il terzo gradino del podio. Se la gamba sarà questa fino a Madrid, immaginarlo come uno dei primi tre alla fine della Vuelta non è un’utopia.

Foto: Photo LiveMedia/DPPI/Laurent Lairys