Seguici su

Tennis

Wimbledon 2022, Novak Djokovic mette la parola fine alla favola Van Rijthoven e affronterà Sinner nei quarti

Pubblicato

il

Come ampiamente prevedibile, sarà Novak Djokovic ad affrontare Jannik Sinner nei quarti di finale di Wimbledon. Il tennista serbo ha ragione della wild card Tim Van Rijthoven nel match di chiusura dei 100 anni del Centre Court, imponendosi con il punteggio di 6-2 4-6 6-1 6-2. Il vincitore di s’Hertogenbosch, protagonista di una vera e propria cinderella story nelle ultime settimane, può però essere soddisfatto della sua prestazione, rimanendo per due set in linea di galleggiamento con uno dei tennisti più forti della storia regalando anche degli scambi divertenti e di pregevole fattura; la sua classifica non potrà far altro che migliorare e con il suo gioco potrà diventare un habitué del circuito maggiore, così come prometteva qualche anno fa. Intanto si prende l’applauso del centrale, affezionatosi al ragazzo.

Pronti via, ed il serbo piazza immediatamente il break e va sul 3-0. Ma è un parziale che non racconta quanto siano combattuti gli scambi, tanto è vero che ci vogliono venti minuti per concludere i primi tre giochi. Van Rijthoven fa il suo con il servizio, ma come solito Nole è diabolico e nell’ottavo gioco piazza il break che gli vale il 6-2 del primo parziale.

Ma l’olandese non vuole recitare la parte del giocatore sconfitto in partenza. Il pubblico del centrale lo sostiene caldamente, le sue traiettorie ad uscire al servizio funzionano bene. Tocca sfruttare il momento giusto, che arriva nel settimo gioco in cui passa a condurre. Van Rijthoven va a servire per il set, ma il decimo gioco diventa un inferno: prima palla set sprecata con una volée su cui Nole arriva, poi si combatte senza esclusione di colpi fino a che la wild card chiude con due ace consecutivi.

Jannik Sinner rispedisce le critiche ai mittenti e zittisce Alcaraz: match epocale a Wimbledon

Quando si arriva a questo punto, possono succedere due cose: o il brutto anatroccolo si trasforma in un cigno, o il favorito sale di livello in maniera esponenziale rimettendo le cose a posto. Visto che parliamo di Djokovic, probabilmente uno degli uomini più dotati al mondo per quanto riguarda la forza mentale, il destino è inevitabile: il ritmo dei suoi colpi sale vertiginosamente, diventando un uomo solo al comando.

Dall’altra parte Van Rijthoven inizia a pagare dazio, poiché è pur sempre alla prima esperienza in un tre su cinque. Il servizio perde colpi e in mezz’ora si ritrova di nuovo sotto di un set, e quasi in automatico arriva un altro break in favore di Djokovic. L’olandese riacquista un po’ di certezze in battute, ma un altro paio di risposte di Nole gli permettono di andare a servire per il set, chiudendo con un maestoso rovescio lungolinea e prendendosi il quarto di finale Slam numero 53 in carriera, il numero 13 a Wimbledon.

Non bastano a Van Rijthoven i 20 ace messi a segno per portarsi a casa lo scalpo di Djokovic: troppe le palle break offerte, ben 17, frutto anche di un 14/37 con la seconda. Nole al solito è un chirurgo, con soli 29 vincenti e 19 errori, contro il 41/53 del suo avversario, autore di un tennis divertente ma oggi poco redditizio. Per Djokovic risalta però il dato dei punti a rete vinti, 18/20.

Foto: LaPresse