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Atletica, Mondiali Eugene 2022. Terza giornata: che domenica bestiale! Fantini e Ponzio vogliono partecipare alla festa

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Una domenica bestiale al Mondiale di Eugene: due sessioni belle corpose, sette titoli, maratona, sprint, mezzofondo, ostacoli e concorsi, ce ne è davvero per tutti i gusti in una giornata che potrebbe regalare qualche soddisfazione anche al contingente azzurro.

Non nella maratona, che apre il programma di giornata e che non vede azzurri al via. Si guarda prima di tutto ai keniani che si presentano al via con Lawrence Cherono, Geoffrey Kamworor e il meno quotato Barnabas Kiptum ma senza il fenomeno Kipchoge. L’Etiopia può contare sull’iridato uscente Lelisa Desisa, e su Tamirat Tola e Mosinet Geremew. Attezione all’olandese Nageeye (argento a Tokyo) e al belga Abdi (bronzo), al brasiliano Daniel do Nascimento, all’eritreo Tewelde e al tanzaniano Geay.

Nella serata italiana si assegnano due titoli, uno dei quali potrebbe interessare anche l’Italia perché nel lancio del martello tra le protagoniste annunciate c’è la parmense Sara Fantini, quattro primati italiani in tre settimane, scritta con la quarta misura e molto convincente in qualificazione, dove ha ottenuto la quinta misura: può a pieno titolo inserirsi tra le migliori. Assente la polacca Wlodarczyk, iscritta ma assente causa Covid la statunitense DeAnna Price, campionessa uscente, per l’oro sembra una corsa a due tra le statunitensi Brooke Andersen e Janee’ Kassanavoid. Nella lotta per il podio potrebbe inserirsi la canadese Rogers.

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Nei 10000 maschili si riproporrà la lotta tra l’ugandese Cheptegei, oro mondiale a Doha, e il campione olimpico etiope Selemon Barega? Difficile pensare il contrario anche se qualcuno degli africani potrebbe inserirsi, nemmeno troppo a sorpresa, nella lotta per l’oro. Gli etiopi Aregawi e Worku e l’ugandese Kiplimo possono dire la loro, forse più dei keniani, capitanati da Kwemoi. La novità è che non sarà un africano a presentarsi al via con il miglior tempo stagionale, bensì lo statunitense Grant Fisher che proverà a stupire davanti al proprio pubblico. Per restare in nordamerica non si può sottovalutare il medagliato olimpico canadese  Ahmed. Europa ai minimi termini con soli 4 iscritti, tra cui l’uomo di punta della Francia Jimmy Gressier, ma nessun italiano.

Nella notte italiana c’è un azzurro nella finale del getto del peso, si tratta di Nick Ponzio che ha lanciato a 21.35 in qualificazione e sembra aver trovato la brillantezza della prima parte di stagione. I colossi statunitensi si daranno battaglia a colpi di spallate sulla pedana di casa: il grande favorito è sempre lui, Ryan Crouser, a caccia del primo oro iridato. L’unico che può impensierire Crouser, sulla carta, è un altro statunitense, Joe Kovacs (due ori mondiali), mentre uscendo dall’orbita Usa gli atleti papabili per il podio sono il campione mondiale indoor brasiliano Darlan Romani e il neozelandese Tom Walsh, grande protagonista della Diamond League.

Non ci saranno italiane, e fa molto male, nella finale del salto con l’asta. Roberta Bruni soprattutto ma anche Elisa Molinarolo avevano tutte le carte in regola per esserci nella finale iridata dopo una stagione soddisfacente ma in qualificazione sono incappate in una giornata no e dunque saranno le altre a giocarsi il titolo. La lotta per l’oro potrebbe diventare un affare a due in casa Stati Uniti fra Sandi Morris, leader stagionale e la campionessa olimpica Katie Nageotte. La greca Stefanidi e la australiana Kennedy sembrano un gradino sotto la coppia statunitense che potrebbe venire insidiata dalla slovena Tina Sutej, 4.80 in stagione ma tanta fatica e un po’ di fortuna in qualificazione.

I 100 femminili sono al solito una delle gare più attese e non solo per tradizione ma anche per la qualità delle atlete in gara. La dominatrice della scorsa stagione, la giamaicana Elaine Thompson-Herah, non è ancora riuscita ad esprimersi al massimo delle sue potenzialità in stagione ma tutto lascia pensare che abbia preparato al meglio questo appuntamento. L’oro dovrebbe comunque essere un affare tutto giamaicano visto che le due migliori in stagione sono Shelly-Ann Fraser-Pryce e Shericka Jackson che arrivano dall’isola caraibica e che lo scorso anno salirono sul podio olimpico assieme a Thompson-Herah. Da non sottovalutare, in chiave podio, le tre statunitensi, Aleia Hobbs, Melissa Jefferson, Twanisha Terry. Dall’Europa potrebbe arrivare uno squillo da finale dalla svizzera Mudjinga Kambundji, mentre dall’Africa la più attesa è la nigeriana Favour Ofili. C’è Zaynab Dosso per l’Italia.

Nei 110 ostacoli il guanto di sfida è lanciato: da una parte lo statunitense Grant Holloway campione del mondo a Doha ma battuto a Tokyo e dall’altra il giamaicano campione olimpico Hansle Parchment, tutt’ora in grande condizione. Dalla Giamaica arrivano altri pretendenti al trono, i giovani Broadbell e Bennett. Venderanno cara la pelle anche gli altri tre statunitensi, Devon Allen e Trey Cunningham, oltre al vincitore dei Trials Daniel Roberts. Occhio al brasiliano Pereira e al giovane francese Sasha Zhoya, che ha già Parigi 2024 nel mirino.

Iniziano anche le gare dell’Eptathlon, con il titolo che si assegna domani: la belga Nafissatou Thiam, pur senza risultati di spicco in stagione, è l’atleta da battere. La britannica campionessa del mondo uscente Katarina Johnson-Thompso, reduce da infortunio, c’è più di nome che di fatto, mentre l’olandese Vetter, argento olimpico e prima nel 2022, la polacca Sulek e l’emergente statunitense Anna Hall possono cercare il colpaccio.

Incomincia il percorso dei quattrocentisti con le batterie al mattino: per l’Italia al maschile ci sono i due migliori interpreti della specialità nell’ultimo triennio, Davide Re ed Edoardo Scotti. Problemi fisici hanno reso molto problematiche le ultime due stagioni di due atleti che possono, se a posto fisicamente, tornare grandi protagonisti in questa specialità. In campo femminile al via Alice Mangione che nella 4×400 mista non è apparsa nelle migliori condizioni ma cercherà comunque di dire la sua e già superare un turno, dopo l’intervento che l’ha tenuta ferma per diversi mesi, sarebbe un grande successo.

Nella notte italiana sono previsti le semifinali dei 400 ostacoli uomini con Mario Lambrughi, le qualificazioni del disco uomini senza italiani come non ci saranno italiani nelle semifinali dei 1500 maschili, che promettono grande spettacolo.

Foto Fidal Colombo