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Formula E, Evans e Mortara sfidano Mercedes, DS Techeetah resta in agguato

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Dopo nove delle sedici competizioni previste il Mondiale di Formula E resta oltremodo interessante, un campionato più che mai incerto dopo la prima edizione dell‘E-Prix di Jakarta. Il neozelandese Mitch Evans, a segno sabato in Indonesia,  si contende il primato con le Mercedes che a lungo hanno controllato il campionato con il belga Stoffel Vandoorne. 

L’ex pilota di F1 è uno dei tanti favoriti per il successo finale di una categoria che si sta avvicinando lentamente all’epilogo di Seul (Corea del Sud), altra manifestazione inedita che in estate concluderà l’anno. La Mercedes potrebbe confermarsi per il secondo anno al top della serie, mentre il temibile neozelandese di Jaguar insegue il primo successo in carriera. Quanto visto fino ad ora non esclude questa possibilità per il 27enne nativo di Auckland, un missione che  condivisa con l’elvetico Edoardo Mortara (Venturi). 

L’ex protagonista del DTM ed il neozelandese di Jaguar sono tra i favoriti da qui al termine dell’anno insieme al francese Jean-Éric Vergne con la prima delle DS Techeetah. L’esperienza di quest’ultimo potrebbe fare la differenza da qui all’epilogo coreano, la strada verso la finale è ancora molto lunga.

L’olandese Robin Frijns (Envision Racing) e le due Porsche dei tedeschi Pascal Wehrlein ed André Lotterer si sono mostrati oltremodo competitivi da inizio anno ad oggi, un trio che non è ancora ‘spacciato’ per il titolo finale insieme al campione in carica Nick De Vries. L’ex campione della FIA F2, alfiere di Mercedes, appare al momento l’unico in grado di puntare in alto in una categoria  in cui come ben sappiamo tutto può essere ribaltato sino all’ultima competizione.

Mancano all’appello, invece, Sébastien Buemi (Nissan), Sam Bird (Jaguar) ed António Félix da Costa (DS Techeetah), tre veterani della Formula E che non stanno brillando come pronosticato. L’ultimo citato si è rifatto in Indonesia, ma per ora è stato troppo altalenante per puntare al titolo.  Discorso differente per il nostro Antonio Giovanazzi, portacolori di Dragon/Penske che continua il suo apprendimento nella complessa serie elettrica che non ha eguali nel mondo del motorsport.

Foto. LPS