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Formula 1

F1, George Russell: “Miglioramenti in Canada? Purtroppo una rondine non fa primavera…”

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Il Gran Premio del Canada ha consegnato alla Mercedes uno dei fine settimana migliori della propria annata. Lewis Hamilton ha concluso al terzo posto la gara vinta da Max Verstappen, mentre George Russell ha tagliato il traguardo al quarto posto. Finalmente la scuderia di Brackley è giunta alla svolta tecnica della stagione?

Secondo quanto spiegato dal giovane talento nativo di King’s Lynn, non è tutto oro quello che è luccicato sotto il sole di Montreal. “Con la W13, quando risolviamo un problema se ne verifica subito un altro di natura differente. Il porpoising è stato risolto, ma poi quando abbassiamo l’altezza della monoposto colpiamo il terreno in modo molto aggressivo. Al momento non sembra esserci un vero punto di forza”. Le sue parole riportate da motorsport.com.

L’inglese prosegue nel suo racconto: “Per quanto ci riguarda, abbiamo corso con vettura alta da terra, ma anche bassa e le prestazioni non sono né migliorate, né peggiorate. Rigidità e fondo della monoposto sono sempre quelli. Quando abbiamo corso con la vettura più alta da terra abbiamo visto un certo tipo di effetti, mentre quando l’abbiamo abbassata ne abbiamo visti altri. Cercare di sistemare la vettura a più riprese non è una cosa semplice proprio per questo motivo. La rigidità complessiva di queste monoposto è davvero grande. Il porpoising non è stato così grave in Canada, ma si continua a sbattere a terra come a Baku. Ma i problemi generali di queste vetture sono ben lungi dall’essere risolti”.

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Lo stesso Toto Wolff conferma queste sensazioni: “Le nostre prestazioni in Canada? Una rondine non fa primavera. Abbiamo visto quella rondine già a Barcellona, ma poi deve essere volata altrove. Dobbiamo stare attenti. Venerdì non avevamo un buon passo. Sabato sotto la pioggia siamo migliorati e poi, in gara, siamo andati meglio. A tratti siamo stati tra le vetture più veloci. Nel secondo stint Lewis e George erano quasi veloci come i primi. Questo è incoraggiante da vedere. Il lavoro per tornare con i primi è lungo. Da quello che abbiamo potuto notare, il rimbalzo della monoposto dovuto al porpoising si è ridotto notevolmente. E credo che i piloti si siano adattati. Quello che si vede nelle monoposto attuali è proprio la rigidità. Basta vedere le Alpine, ad esempio, come escono duramente dai cordoli. Un rimbalzo enorme. Ed è proprio questo il motivo per cui i piloti si lamentano, la rigidità della monoposto. Dobbiamo lavorare per capire come ridurre questo fattore”.

Foto: LPS Antonin Vincent