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Beach volley, Mondiale 2022 Roma. Domani si parte! Tutti i protagonisti della rassegna iridata

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Roma e il Foro Italico tornano ad ospitare il Mondiale di beach volley dal 10 al 19 giugno. Un Mondiale sofferto, che si sarebbe dovuto disputare nel 2021, l’anno dopo i Giochi Olimpici e che la pandemia ha spostato al 2022, sempre un anno dopo Tokyo, a fare da ponte tra una stagione olimpica e l’altra visto che dal 2023 sarà già tempo di qualificazioni per Parigi e la prossima edizione dei Mondiali nel 2023 assegnerà due posti ai vincitori per il torneo a Cinque Cerchi.

Roma per dieci giorni ospiterà quasi tutto il meglio del beach volley mondiale in un periodo in cui i cambiamenti sono all’ordine del giorno. Il quasi è d’obbligo perché l’assenza, per ovvi motivi, della Russia, uno dei fari del movimento nell’ultimo decennio, cambia decisamente le carte in tavola. Mancheranno almeno un paio di coppie tra gli uomini e una tra le donne che avrebbero potuto dire la loro per il podio e forse anche per la vittoria finale, mancheranno i campioni in carica, seppur divisi, Stoyanovskiy e Krasilnikov e non certo per colpa loro.

Per l’Italia è il primo mondiale post Lupo/Nicolai, anche se entrambi saranno in campo. La coppia “faro” del beach volley italiano se ha un cruccio nel percorso decennale è proprio quello di non essere stata praticamente mai protagonista nelle rassegne iridate. Nell’ultima edizione gli azzurri chiusero con un soddisfacente quinto posto, così come quinte furono Menegatti/Orsi Toth in campo femminile e, sempre in campo maschile, Enrico Rossi e Adrian Carambula che sarà l’unica coppia azzurra a tentare di riconfermarsi.

La promozione migliore per la kermesse iridata del Foro Italico è stata la vittoria di Paolo Nicolai e Samuele Cottafava domenica scorsa a Jurmala. Nell’anno zero dell’Italia del beach volley il movimento azzurro ha di nuovo una coppia di riferimento, un giocatore giovane di grande prospettiva e una serie di coppie molto interessanti in campo maschile. Nicolai/Cottafava possono provare a conquistare quel posto sul podio che non è riuscito mai ad ottenere nessuna coppia azzurra ma buone cose possono fare anche Rossi/Carambula che hanno dovuto fare i conti con qualche problema fisico in questa prima fase della stagione ma restano una coppia solida e in crescita grazie al lavoro di Ricardo e anche Lupo/Ranghieri, anche loro a combattere (in particolare il “muratore” friulano) con problemi di carattere fisico ma comunque in grado, a sprazzi, di esprimere un’ottima qualità di gioco in attesa della continuità di rendimento. A completare la compagine azzurra al Foro Italico i giovani Windisch/Dal Corso, allenati da Matteo Varnier, e i più esperti Benzi/Bonifazi (allenati da Gianni Mascagna) che quest’anno hanno conquistato un successo nel Pro Tour trionfando sulla sabbia di Songkhla.

In campo femminile la strada, al momento, è tutta in salita. La divisione della coppia che ha rappresentato l’Italia negli ultimi anni Menegatti/Orsi Toth ha lasciato un vuoto nel movimento azzurro e pare che al momento sia Menegatti/Gottardi, sia Viktoria e Reka Orsi Toth (salite entrambe sul podio nel Future di Madrid a fine maggio con le sorelle Orsi Toth vittoriose nel derby che valeva il terzo posto nel Future di Cervia due settimane fa) non siano in grado di colmarlo. L’obiettivo di raggiungere la fase ad eliminazione diretta del Mondiale in casa è già molto complicato per queste due coppie e potrebbe esserlo meno per Margherita Bianchin e Claudia Scampoli che, sacrificio dopo sacrificio, giorno per giorno, sono al momento la coppia numero uno in Italia, forte di due tabelloni principali nei Challenge di Itapema e Kusadasi, dove le azzurre hanno chiuso none. In gara per l’Italia anche Margherita Tega e Valentina Calì.

Uscendo dall’Italia In campo maschile la coppia norvegese composta da Christian Sorum e Anders Sorum, campione olimpica ed europea ha la missione di chiudere il cerchio e completare lo Slam per essere contemporaneamente campione di tutto. Dopo il titolo olimpico i norvegesi hanno allentato il ritmo e non si sono presentati al massimo della condizione in Messico a marzo. Nelle ultime due settimane sono passati dalla gioia di Ostrava per il ritorno al successo alla preoccupazione di Jurmala quando hanno abbandonato dopo il primo match per un risentimento muscolare di Mola. Arrivano a Roma un po’ al buio ma da loro ci si può attendere di tutto.

La coppia favorita numero uno per la vittoria finale potrebbe essere quella che rappresenta il Qatar, composta da Cherif e Ahmed, bronzo a Tokyo, vincitrice del primo Elite della storia a Rosarito, sconfitti a Jurmala in finale da Nicolai/Cottafava quando la vittoria sembrava cosa fatta, forte di una qualità di gioco in costante crescita e di una condizione fisica invidiabile, assestata da un supplemento di preparazione che ha coinciso con il torneo di Doha dove infatti le cose non sono andate bene. Tornando in Europa occhio ai cechi, allievi di Andrea Tomatis, Perusic e Schweiner. Da dieci mesi si portano dietro la rabbia per la sfortuna che li ha costretti ad uscire di scena subito dal torneo olimpico causa Covid e quella voglia di riscatto potrebbe fare la differenza.

C’è un intero movimento in crescita che è pronto ad esplodere con una generazione a metà fra quella del passato/presente e quella del futuro, quello olandese con almeno tre coppie potenziali protagoniste: Brouwer/Meeuwsen che proprio dieci anni fa salirono sul gradino più alto del podio del Mondiale aprendo una carriera che poi li avrebbe portati anche sul podio olimpico e ad essere sempre sul pezzo, Boermans/De Groot sono gli emergenti, saliti alle cronache lo scorso anno con la vittoria di Gstaad e un po’ impantanati nel percorso di crescita in questa stagione, Varenhorst/Van de Velde sono ottimi outsider che se indovinano la giornata o la settimana giusta possono stupire.

Da Brasile e Stati Uniti, al momento, non si può aspettare granché anche se Andre/George e Renato/Vitor Felipe in stagione si sono comportati bene a sprazzi ma dalle nuove generazioni fatica ad intravedersi il potenziale campione del futuro, così come negli Stati Uniti dove Crabb/Bourne e Brunner/Schalk sono le coppie di riferimento ma con poche chance di entrare in gioco per la conquista del titolo. Possibili sorprese: i polacchi Losiak/Bryl, che hanno vinto tanto nella prima fase di stagione, gli australiani McHugh/Burnett e i tedeschi Ehlers/Wickler, quest’ultimo con un argento iridato da difendere.

In campo femminile il quadro è più chiaro. La battaglia sarà tra coppie statunitensi e brasiliane con un tris di possibili inserimenti. In casa Usa le coppie potenziali protagoniste sono tante: assenti le campionesse olimpiche April Ross (alle prese con un infortunio) e Klinemann che sembra voglia chiudere con l’attività agonistica, si passa dalla solidità di Flint/Cheng alla freschezza di Hughes/Kolinske, tutte ragazze che arrivano dai College e che sono cresciute a pane e AVP, riuscendo a ben figurare ogni volta che si sono spinte nel World Tour, a volte anche con lunghe gavette.

In casa Brasile la solita rivoluzione post olimpica ha portato alla formazione di tante nuove coppie che ancora devono trovare la loro dimensione. Il classico euro può essere puntato su Duda/Ana Patricia che finora ancora non hanno mostrato tutte le loro enormi potenzialità ma attenzione anche a Carol/Barbara, protagoniste assolute in questa prima fase della stagione, e alle infinite Talita/Rebecca, capaci di salire sul podio a Rosarito con i loro 70 anni in due…

Uscendo dal tradizionale dualismo le canadesi Pavan/Humana Paredes hanno un oro da difendere, anche se nell’ultima stagione non sono quasi mai riuscite ad esprimersi ai livelli del 2019. Dall’Europa arrivano due pretendenti al titolo, le ex campionesse continentali lettoni Kravcenoca/Graudina, cresciute tanto nelle ultime stagioni e la coppia fin qui dominatrice del circuito mondiale, le olandesi Stam/Schoon: centimetri, preparazione atletica e qualità di alto livello. Attenzione anche alle australiane Clancy/Artacho del Solar che hanno vinto a Doha, hanno chiuso seconde a Kusadasi e quando conta sono sempre pronte a farsi valere.

Questo il programma della prima giornata: 

VENERDI’ 10/6

9: Brouwer/Meeuwsen (Ned)-Abicha/El Azhari (Mar), Kravcenoka/Graudina (Lat)-Zeroual/Mahassine (Mar), Heidrich/Vergé-Dépré (Sui)-Ishii/Mizoe (Jpn).

10: Nõlvak/Tiisaar (Est)-Virgen/Sarabia (Mex), Clancy/Mariafe (Aus)-Farida/Doaa (Egy), Cannon/Sponcil (Usa)-Leila/Lidy (Cub).

11: Cherif/Ahmed (Qat)-Gonzalo/Roger (Par), Stam/Schoon (Ned)-Williams/Núñez (Crc), Gallay/Pereyra (Arg)-Rivas Zapata/Chris (Chi).

12: Krou/Gauthier-Rat (Fra)-Sander/Crabb (Usa), Talita/Rebecca (Bra)-Payano/Rosario (Dom), Day/Stockman (Usa)-Lahti/Ahtiainen (Fin).

13: Perusic/Schweiner (Cze)-Ainadino Martinho/Monjane (Moz), Barbara/Carol (Bra)-Erika/Poletti (Par), 13 Megan/Nicole (Par)-Diana/Margarita (Col).

14: Schalk/Brunner (Usa)-Berntsen/Mol (Nor), Duda/Ana Patrícia (Bra)-Wang/Xia (Chn), Hermannova/Stochlova (Cze)-Schützenhöfer/Plesiutschnig (Aut).

15: Andre/George (Bra)-Salemi/Vakili (Iri), 15 Flint/Cheng (Usa)-Cali/Tega (Ita), 15 Bukovec/Brandie (Can)-Böbner/Vergé-Dépré (Sui).

16: Samoilovs/Smedins (Lat)-Huber/Dressler (Aut), Pavan/Melissa (Can)-Stevens/Johnson (Aus), Laboureur/Schulz (Ger)-Placette/Richard (Fra).

17: Bruno Schmidt/Saymon (Bra)-Capogrosso/Capogrosso (Arg), Scampoli/Bianchin (Ita)-Makokha/Khadambi (Ken), Borger/Sude (Ger)-Wojtasik/Kociolek (Pol).

18: Bryl/Losiak (Pol)-Akan/Essilfie (Gha), Kolinske/Hughes (Usa)-Menegatti/Gottardi (Ita), Carro/Lobato (Esp)-Ariana/Karelys (Ecu).

19: Carambula/Rossi (Ita)-Jawo/Jarra (Gam), Hüberli/Brunner (Sui)-Sinaportar/Muianga (Moz), Ittlinger/Schneider (Ger)-Gutierrez/Quintero (Mex).

20: Lupo/Ranghieri (Ita)-Schachter/Dearing (Can).

21: Taiana Lima/Hegeile (Bra)-Orsi Toth/Orsi Toth (Ita).

22: Müller/Tillmann (Ger)-Worapeerachayakorn/Naraphornrapat (Tha).

Foto Fivb