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Ciclismo

‘La Fagianata’ di Riccardo Magrini: “Yates favorito, Nibali ci proverà per la classifica, Fortunato da 6° posto”

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Riccardo Magrini

Amici di OA Sport, come ormai da tradizione, a farvi compagnia durante tutto il Giro d’Italia 2022 troverete la mitica ‘Fagianata’, rubrica in cui Riccardo Magrini, nota, apprezzata e storica voce di Eurosport, analizzerà i temi caldi della Corsa Rosa, come sempre in maniera schietta e diretta. Di seguito la puntata introduttiva, dopodiché l’appuntamento sarà ogni sera dopo la tappa.

Senza Pogacar, Roglic, Evenepoel e Bernal (infortunato) è un Giro d’Italia senza stelle.

Evenepoel secondo me non è ancora adatto alle corse a tappe, lo vedremo alla Vuelta cosa potrà fare. E’ senza stelle, siamo d’accordo. Ma è un motivo per vedere una corsa più aperta, incerta e divertente. Non c’è l’ammazza Giro, anche se Carapaz parte un filo avvantaggiato, anche grazie alla squadra. Tra i favoriti non c’è ancora un vero vincente, però sarà molto aperto e divertente, tutto da godere.Chiaro che non avere un Pogacar, un Roglic o un Bernal non attizza i tifosi, però forse è anche meglio così“.

Chi vince il Giro d’Italia?

Il mio favorito è Simon Yates, l’ho detto prima che andasse alle Asturie e vincesse due tappe. Ha fatto un approccio a fari spenti finora, ha corso il giusto. Lui un Giro avrebbe potuto già vincerlo, poi andò in crisi e da quell’episodio ha imparato. Lo vedo davanti rispetto a Carapaz. Quest’anno bisognerà dosare molto bene le forze e sapersi gestire tatticamente, lui ha imparato da quella volta.
Non credo sia forte come quel Giro del 2018, però è sicuramente più esperto ed ha tutta la squadra al suo servizio“.

Yates e Carapaz dunque in prima fila. Poi alle loro spalle in una ideale griglia di partenza?

Poi c’è Bardet che mi stuzzica, l’ho visto molto bene. Almeida lo vedo piazzato, ma non vincente: è da podio. Il portoghese in salita si difende, ma non penso possa staccare gli altri, inoltre ha pochi chilometri a cronometro. Poi c’è l’incognita Landa-Bilbao. Bilbao temo abbia speso troppo durante la stagione, su Landa c’è il solito punto interrogativo. Prima dei due spagnoli metterei Lopez, che però ha tanti ‘se’ con cui fare i conti. Se gli va tutto giusto, sarebbe da mettere alla pari di Yates e Carapaz. Il percorso è perfetto per lui, è tornato all’Astana e si sente in famiglia. Poi ha Nibali a disposizione, anche se io non ci credo che lo Squalo non farà classifica, non ce lo vedo a fare da chioccia“.

Possibili sorprese? 

Dumoulin, Buchmann, Hindley, Kelderman. Poi c’è Foss che potrebbe stupire. Sarà molto interessante con tutti questi nomi. Carthy secondo me può arrivare in top10, Guillaume Martin è il filosofo, di sicuro è un corridore che ha qualità, ma ancora lo deve dimostrare. Diciamo che per il francese è ‘ora o mai più’. Un giovane come Vansevenant non mi convince molto, perché per il solo modo di stare in bici spende tante energie. Alejandro Valverde punterà a qualche tappa, non alla classifica”. 

Arriviamo purtroppo alla nota dolente: cosa aspettarsi dagli italiani?

Per quelle che sono le potenzialità, la forza della squadra e la fiducia, alla classifica potrebbe puntare Ciccone, in seconda battuta anche Fortunato. Entrambi hanno vinto tappe al Giro, Ciccone è stato anche maglia gialla al Tour. E’ il più accreditato per farci infiammare, sul Blockhaus potrebbe far bene e poi iniziare a ragionare in maniera diversa. E’ un’incognita perché ha avuto tanti problemi di salute, serve un po’ di fortuna. Tutti i nostri corridori sono stati condizionati da problemi di salute in primavera. L’unico che ha avuto un approccio graduale è stato Fortunato. Albanese può far bene per le singole tappe, anche la prima è molto adatta a lui“.

Va detto che né Ciccone né Fortunato sono mai entrati in una top10 in un Grande Giro.

Per Fortunato bisogna considerare l’approccio diverso che aveva la squadra in passato. Alla Eolo-Kometa si sono preparati bene. Sicuramente è una vetrina importante per loro, l’hanno preparata in maniera molto decisa: bisogna dargli fiducia. Aleotti è bravo, ma si trova in una squadra chiusa per lui: deve dimostrare di andare alla grande, lui mi ha detto che ci punta molto“.

E’ credibile pensare che Vincenzo Nibali possa puntare alla maglia di miglior scalatore?

Per come vedo Nibali, conoscendolo non ha la mentalità per puntare alla maglia degli scalatori. E’ una cosa che devi avere dentro, non l’ho mai visto attaccato ad una cosa del genere. I corridori di oggi sono cambiati rispetto ai miei tempi. Io, fossi un corridore, ci punterei a quelle classifiche. Io mi aspetto che Vincenzo tenterà di far classifica; se non ci riuscisse, allora dopo nel caso punterà ad una tappa. Poi potrebbe anche dare una mano a Lopez se il colombiano fosse in lotta per la maglia rosa“.

Risposta secca: a Verona avremo un italiano in top10?

Un italiano in top10 ci sarà sicuro. Il Giro è la massima espressione per i nostri corridori, per me uno ci sarà, anche se non saprei dire chi. Io spero in Fortunato, anche per il cognome che porta… E’ un bravo ragazzo, molto intelligente. Lo vedo sesto, poco dopo la top5“.

Da monitorare anche l’eterno Domenico Pozzovivo, ormai prossimo ai 40 anni.

Per Pozzovivo tutto sta nella fortuna, anche alla Liegi gliene sono successe di tutti i colori. Per me farà faville pur di rimanere davanti. Ha la sua età, però è ancora valido, è un regolarista. E’ una garanzia, però è anche vero che spesso gli capita la giornata storta”. 

Al Giro non è presente, ma Antonio Tiberi potrebbe essere un nome da corse a tappe? 

Io ho criticato Tiberi perché quando uno vince un Mondiale juniores a cronometro e poi non si piazza mai in questa specialità…Sono stato attaccato per questo. Ci vuole un po’ di tempo per la maturazione di questo corridore e spero che sia in grado di maturare. Non voglio fare il disfattista. In tutte le nazioni c’è qualche giovane buono, in tutte. Io non voglio prendere i fenomeni, quelli come Pogacar e Roglic lasciamoli stare; però tante nazioni hanno un riciclo incredibile, noi invece mai. Forse i nostri giovani li sfondano prima di arrivare tra i professionisti, perché non è possibile questo. C’è qualcosa che non va, è preoccupante. Io guardo i risultati, è quello che conta“.

Attenzione al vento dell’Africa.

Credo che i due eritrei saranno due delle sorprese di questo Giro: Girmay e Tesfatsion. Girmay domani può puntare alla maglia rosa, anche se per me Van der Poel li metterà tutti al tappeto“.

Domani si assegna la prima maglia rosa.

Van der Poel domani è il grande favorito, ma occhio a Ewan. Dipenderà molto da come affronteranno la volata. Se vincesse Nizzolo non ci farebbe schifo, ma è difficile. Girmay potrebbe anche essere un papabile, però è meno esperto. Van der Poel punta alla maglia rosa ed a tenerla fino all’Etna, sarebbe un piacere per gli organizzatori avere un campione del genere leader per 2-3 giorni“.