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Ciclismo

Giro d’Italia 2022, Romain Bardet e la maledizione della Francia. Nel 1989 l’ultimo trionfo nella Corsa Rosa

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Cala il sipario sulla tredicesima tappa del Giro d’Italia 2022. Francia protagonista nel bene e nel male: Arnaud Demare (Groupama-FDJ) riesce ad imporsi in volata su Phil Bauhaus (Bahrain-Victorious) e Mark Cavendish (Quick-Step Alpha Vinyl Team), mentre l’uomo di classifica del Team DSM Romain Bardet è stato costretto al ritiro.

Fatale un problema fisico accusato nella notte ed accentuatosi durante le battute d’esordio della Sanremo-Cuneo. Il 31enne originario di Brioude è stato costretto a fermarsi a bordo strada e salire in ammiraglia rinunciando così alle proprie ambizioni nella generale, ove occupava la quarta posizione a 14” dalla maglia rosa Juan Pedro Lopez.

Prosegue la maledizione nei Grandi Giri per il paese d’Oltralpe, ormai in astinenza di vittorie dal 1995 quando Laurent Jalabert trionfò alla Vuelta. L’acuto al Tour de France manca dal 1985 con Bernard Hinault, l’ultimo ad affermarsi sulle strade italiche fu invece Laurent Fignon nel 1989.

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Penuria di successi ai limiti del clamoroso per i francesi, anche per quanto concerne i piazzamenti: al Giro si registra una sola top3 da trent’anni a questa parte, centrata da John Gadret nel 2011; fece meglio Charly Mottet nel 1991 cogliendo il secondo posto.

Ancor più drammatica la situazione nell’Albo d’Oro della Vuelta, dove nessun francese ha occupato una delle prime tre posizioni in seguito all’acuto di Laurent Jalabert. Difficile invertire la tendenza nel breve periodo, all’orizzonte non si vedono giovani leve in grado di ripercorrere le gesta dei campioni transalpini del passato.

Foto: Lapresse