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Formula 1

F1, GP Spagna 2022: pista di Barcellona ad alto carico, sulla carta favorevole alla Ferrari. Serve una svolta

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L’attesa non manca in vista del prossimo round del Mondiale 2022 di F1. Sulla pista di Barcellona (Spagna) il Circus delle quattro-ruote tornerà in scena, dopo la trasferta a Miami (Stati Uniti), e negli occhi abbiamo tutti il trionfo di Max Verstappen su Red Bull a precedere le due Ferrari del monegasco Charles Leclerc e dello spagnolo Carlos Sainz. L’olandese, dunque, ha bissato il successo di Imola e portato il computo delle vittorie a tre nei primi cinque GP disputati. Alla fine della fiera, ogni volta che Max ha potuto concludere le sue gare ha vinto.

Campanello d’allarme chiaro a Maranello e serve una svolta. Le dichiarazioni a fine gara in Florida del Team Principal Mattia Binotto non lasciano spazio alle interpretazioni: “Per il GP di Spagna porteremo un aggiornamento corposo per la nostra macchina, augurandoci che tutto funzioni“. Sì perché, dal punto di vista degli sviluppi, l’approccio delle due grandi rivali di questo campionato è stato molto diverso: la scuderia di Milton Keynes ha portato avanti degli update praticamente sempre dalla seconda tornata di test in Bahrain; la Ferrari è quella che si è vista nella prima uscita invernale proprio a Barcellona e si è cercata l’ottimizzazione senza aggiornamenti particolari.

Ecco che in Catalogna la Rossa è chiamata a una risposta e fare la differenza su un tracciato che sulla carta dovrebbe essere adatto alle caratteristiche della F1-75. La monoposto del Cavallino Rampante, capace di generare tanta deportanza, potrebbe fare la differenza in percorrenza di curva, soprattutto nel settore più lento del circuito dove spesso e volentieri si sono decise le gare.

F1, la Ferrari punta a ridurre il peso della monoposto a Barcellona

Parliamo di un circuito da medio/alto carico con tre settori differenti tra loro. La linea di partenza dista oltre 700 m dal punto di staccata prima di affrontare una chicane di media velocità. Successivamente i piloti devono affrontare la curva 3, leggermente in salita, piuttosto lunga e con raggio variabile dove è molto importante curare il sovrasterzo che si può avere in uscita. Un breve rettilineo conduce alla curva 4, la Repsol dove i piloti arrivano a circa 290 km/h e si entra in curva in terza marcia, a 130 km/h. Si prosegue poi in discesa verso la lenta curva 5 (Seat), a sinistra, e la 6, che invece si percorre in piena accelerazione, per poi ritrovarsi in uno dei punti chiave del tracciato: il rapido cambio di direzione sinistra-destra, aperto dal tornante in salita della Wurth, e la Campsa. Quest’ultima immette nel rettilineo dove si può usare l’ala mobile. Il rettifilo porta alla Caixa e alla combinazione di curve, la 11 e la 12, una chicane sinistra-destra di media velocità. La parte finale è formata dalla curva 13, veloce a destra, e da una lenta chicane sinistra-destra che porta alla curva New Holland, verso destra, che immette le vetture sul rettifilo di partenza.

La Ferrari, pertanto, dovrebbe essere favorita anche per la trazione in uscita, ma attenzione a Red Bull che soprattutto in gara ha dimostrato di saper sfruttare meglio le gomme in alcuni casi. Scopriremo in che modo gli aggiornamenti annunciati da Binotto sapranno dare dei benefici su una pista particolarmente nota a tutti, essendo quella che da ormai diversi anni viene usata per i test invernali.

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