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WTA Charleston 2022: Belinda Bencic trionfa sulla terra verde, battuta Ons Jabeur in tre set

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Belinda Bencic è la nuova campionessa del torneo WTA 500 di Charleston, l’unico sul panorama professionistico maggiore, sia femminile che maschile, a giocarsi su una caratteristica terra verde (che, però, è un terreno veloce). La svizzera, campionessa olimpica in carica, supera in tre set la tunisina Ons Jabeur. 6-1 5-7 6-4 il punteggio finale in due ore e 36 minuti. L’elvetica risale così al numero 13 del mondo, ma anche la tunisina non può dirsi insoddisfatta, dato che diventa nona, scavalcando la spagnola Garbine Muguruza.

Il primo set somiglia più che altro a un dominio di Bencic, che è sostanzialmente l’unica giocatrice in campo in quel momento. Al servizio è implacabile, in risposta trova sempre delle soluzioni di potenza che non favoriscono la sua avversaria; Jabeur cede per due volte ai vantaggi la battuta e deve soccombere per 6-1 già dopo 32 minuti.

Ben altra musica nel secondo parziale, con la tunisina che riesce a ritrovare il suo tennis, anche se a intermittenza tra vincenti di ottima qualità ed errori anche piuttosto banali, ma legati alla tanta foga messa in campo. Dopo un paio di break e controbreak, sul 4-4 Bencic una chance per andare a servire per il match ce l’ha, e così accade altre due volte sul 5-5. Il risultato è che cala un attimo nel dodicesimo gioco, e tanto basta a Jabeur per forzare l’allungamento del confronto.

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Tre giochi, tre break (due a 15 e uno ai vantaggi) a inizio terzo set, per quello che sembra un equilibrio durevole, ulteriormente testimoniato dal recupero da 1-3 a 3-3 di Jabeur. Il pubblico è numeroso, partecipe e si diverte assai, ma la tunisina ha la spia della benzina sempre più vicina al rosso e cede di nuovo la battuta sul citato 3-3. Bencic non si ferma più, ha anche un match point sul 5-3, annullato dall’avversaria con una progressione di dritto, ma i quattro punti sulla propria battuta sono privi di ogni discussione.

Basta un numero, più di tutti gli altri, a definire il problema di Jabeur: il servizio. Quando la prima entra ricava soltanto il 52.7% dei punti, contro il 70.9%. Percentuali, queste, che si inquadrano meglio considerando la fatica fatta per ogni game: la tunisina fa 48/91, Bencic 39/55. In breve, l’elvetica ha dovuto giocare 36 prime in meno, una differenza enorme.

Foto: LaPresse