Seguici su

Formula 1

F1, Mercedes con novità a Melbourne per emergere dalle sabbie mobili

Pubblicato

il

Una reazione decisa. Siamo ormai prossimi a vivere il terzo weekend del Mondiale 2022 di F1. Sul tracciato dell’Albert Park a Melbourne (Australia) il Circus delle quattro-ruote farà il proprio ritorno dopo le cancellazioni delle edizioni 2020 e 2021 a causa della pandemia Covid-19.

Un ritorno accompagnato da non poche incognite visto che piloti e team dovranno affrontare un layout rinnovato. La pista, infatti, è stata sensibilmente modificata per ragioni di sicurezza e per consentire ai primattori della categoria di effettuare dei sorpassi. In altre parole, dare spettacolo.

Nei primi due fine-settimana mondiali il duello tra Ferrari e Red Bull si è preso la scena e la Rossa alla fine della fiera ha ottenuto 78 degli 88 disponibili, con il monegasco Charles Leclerc in testa alla classifica del campionato piloti con 45 punti. Assente ingiustificata delle prime due apparizioni è stata senza dubbio la Mercedes, afflitta da diversi problemi e con i due piloti Lewis Hamilton e George Russell costretti a fare di necessità virtù.

F1, GP Australia 2022: numeri, statistiche, curiosità. A Melbourne la pole position è diventata controproducente!

Tuttavia, la situazione non sembra immutabile e la scuderia di Brackley è fermamente convinta di poter risalire la china. A Melbourne, infatti, la squadra anglo-tedesca presenterà un notevole aggiornamento sulla W13 riguardante un’ala posteriore completamente nuova e alcune modifiche sia al fondo che all’ala anteriore.

E’ chiaro che si parla di soluzioni “tampone”, in attesa di un intervento più incisivo che potrebbe esserci probabilmente in Spagna. Finora, la Mercedes è stata la vettura che più ha sofferto il fenomeno del porposing (pompaggio), dovendo quindi impostare un assetto aerodinamico lontano da quello previsto in sede di simulazione. Una criticità che ha obbligato la monoposto a non generare carico dal sottoscocca come invece era stato ipotizzato. Per questo il rimedio, tutt’altro che buono dal punto di vista aerodinamico, era stato quello di aumentare l’altezza della macchina perdendo però prestazione e aumentando il drag (resistenza aerodinamica).

Per questo, in vista del weekend di Melbourne, si è pensato di usare un’ala posteriore a bassa deportanza, con una sezione del mainplane molto più piccola di quella utilizzata in Arabia Saudita, tenendo conto del cambiamento della pista australiana, decisamente più veloce rispetto al passato. Questo accorgimento dovrebbe consentire alla W13 di migliorare in velocità massima, ma vi potrebbero essere delle conseguenze in termini di degrado delle gomme. A questo punto vedremo che cosa dirà la pista.

Foto: LiveMedia/Xavi Bonilla/DPPI