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Sci Alpino

Sci alpino, Sofia Goggia: “Avevo paura dopo l’infortunio, non so come abbia fatto alle Olimpiadi”

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Riavvolgere il nastro e stupirsi di se stessa. Sofia Goggia l’ha fatto, ripensando ai risultati questa annata invernale andata in archivio per lei nello sci alpino. Una stagione condita da gioie e dolori, nel vero senso del termine.

La campionessa bergamasca ha lasciato il segno conquistando la Coppa del Mondo di specialità in discesa e centrando sempre in questa particolare prova l’argento olimpico a Pechino. Risultati frutto di una classe innata e di una grandissima determinazione, considerando la caduta bruttissima della gara di Cortina e il recupero lampo in funzione dei Giochi nonostante le condizioni del suo ginocchio fossero non fossero ideali.

Se ripenso alle Olimpiadi mi chiedo come è possibile che io sia riuscita a farlo e a buttarmi giù nelle mie condizioni che erano precarie, sono molto contenta“, ha confessato Sofia ai microfoni di RTL 102.5 durante “La Famiglia giù al nord”.

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Ho avuto paura, soprattutto nell’ultimo periodo dopo l’infortunio. Affrontare una disciplina del genere non essendo pronti fisicamente non è sempre facile, però solitamente quando sto bene non ci penso. Credo che un po’ di paura sana occorra averla, ti fa tenere su le antenne e ti tiene a un livello di attenzione molto alto. Quella patologica no, non va bene“, ha raccontato l’azzurra.

E ora si pensa a recuperare al meglio: “Il ginocchio sta bene, sto recuperando finalmente. È un periodo di riposo dove posso lasciarlo un po’ tranquillo, l’ho dovuto caricare per fare le Olimpiadi e non gli ho dato il tempo biologico necessario per recuperare. Poter stare a casa e poter fare una vita normale è quello che serve a me e quello che serve al ginocchio“.

Nuovi traguardi da raggiungere che potrebbero coincidere con Milano-Cortina 2026: “Quattro anni sono lunghi ma allo stesso tempo sono anche brevi. Chiaramente gli atleti del mio calibro devono pensare in ottica del quadriennio, ci sono scelte che vanno fatte sui quattro anni. Sappiamo benissimo che bisogna cercare ogni giorno di essere migliori rispetto a ciò che eravamo ieri. Bisogna, quindi, avere una doppia visione: una più lungimirante e l’altra è quella dei piccoli passi“.

Foto: LaPresse