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Pattinaggio artistico, Pechino 2022: Hanyu, il libero e il rebus quadruplo axel per la rimonta

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Se qualcuno solo alla vigilia di Pechino 2022 avesse ipotizzato di ritrovare dopo lo short Yuzuru Hanyu in ottava posizione a ben diciotto lunghezze dal primo posto ci si saremmo fatti, tutti, una grassissima risata. Ma il pattinaggio artistico – come lo sport in generale – è così, imprevedibile e beffardo.

Il passaggio a vuoto sanguinoso del pattinatore migliore di tutti i tempi nel quadruplo salchow, unico neo di un programma di estrema qualità, e la sua relativa distanza con il podio cambierà probabilmente le sorti dell’intera gara anche nel segmento più lungo, pianificato per le 2:30 di giovedì 10 febbraio. E il motivo è presto spiegato: il nipponico, a causa del suo piazzamento, scenderà sul ghiaccio nel penultimo gruppo di lavoro e, a seconda della sua prestazione, i diretti avversari potranno decidere quali armi sfoderare per conquistare il titolo o le rimanenti due medaglie.

Eppure, uno come Yuzuru Hanyu non va mai dato per vinto. E lo dimostrano i precedenti, uno tra tutti i leggendari Mondiali di Helsinki 2017, dove il nostro riuscì a recuperare undici punti dalla quinta piazza vincendo poi la gara con un libero capolavoro. Un’impresa però oggi difficilmente replicabile, non solo perché stavolta i punti per ottenere il terzo oro consecutivo in una rassegna a cinque cerchi sono diciotto, quindi quasi il doppio rispetto agli undici di cinque anni fa, ma perché il candidato numero uno alla vittoria, lo statunitense Nathan Chen, ha più volte sfoggiato delle performance tecnicamente estreme, impreziosite nel caso anche da cinque quadrupli, dunque difficilmente avvicinabili anche a distanze più ridotte. Il podio, comunque – attualmente occupato dai compagni di squadra Yuma Kagiyama e Shoma Uno- è alla portata, anche se saranno da valutare alcune variabili significative, uno su tutti la strategia di gara che, ad oggi, prevede l’esecuzione del quadruplo axel.

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Un rebus da sciogliere in ottica rimonta per Hanyu sarà proprio l’incredibile salto da quattro giri e mezzo di rotazione, da sempre il suo principale obiettivo, probabilmente il reale motivo per cui è ancora in attività. Cosa deciderà di fare l’alieno di Sendai? Tenterà lo stesso di ruotarlo motivato dalla voglia di scrivere per l’ennesima volta altre pagine di storia della disciplina oppure punterà su un layout meno rischioso per risalire la china e centrare una posizione in top 3? Non c’è una risposta giusta, specie per uno che può vantarsi di aver vinto tutte le gare a disposizione in carriera, comprese due Olimpiadi consecutive. Ci toccherà dunque aspettare domani, aspettando di essere stupiti ancora una volta.

Foto: LaPresse