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Australian Open, con Carlos Alcaraz serve il Matteo Berrettini in versione carroarmato

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Matteo Berrettini ha rispettato il pronostico con Stefan Kozlov. Ci sono voluti quattro set al numero 7 del mondo per regolare la wild card statunitense, in gioventù considerato come un possibile grande talento del tennis mondiale e che ha messo in campo alcuni grandi colpi tra secondo e terzo parziale. Dopo un momento di empasse, il romano è riuscito a prendere in mano le redini del gioco prendendosi la vittoria, ma contro Carlos Alcaraz ci sarà bisogno di un ulteriore passo avanti.

Il talentissimo spagnolo ha iniziato al meglio la sua prima campagna australiana in carriera: sei set vinti a zero nelle prime due sfide con Alejandro Tabilo e Dusan Lajovic, con entrambi che non sono riusciti ad arginare la straripante energia di una delle new sensation del tennis mondiale. Che arriva a questa sfida con la consapevolezza di poter battere Matteo, anche perché lo ha già fatto poco tempo fa.

Bisogna tornare allo scorso fine ottobre, ai quarti di finale del torneo di Vienna, con l’iberico che si è imposto con il punteggio di 6-1 6-7 7-6 in due ore e quarantadue minuti. Il numero uno d’Italia però non era al 100% sotto il profilo fisico: reduce da un problema al collo che lo aveva già condizionato ad Indian Wells, l’azzurro è riuscito a rimettere in piedi quella partita fino a portarla al tie-break del terzo e decisivo set. 

Australian Open 2022, Matteo Berrettini chiude la pratica Kozlov in quattro set, ora Alcaraz al terzo turno – OA Sport

Così come quasi tre mesi fa, Matteo non è al 100%; quella di oggi con Kozlov è la quinta partita dopo l’infortunio addominale che lo ha colpito alle ATP Finals. La condizione è via via in miglioramento, ma in un match che si preannuncia esplosivo come quello con Alcaraz non potrà permettersi dei passaggi a vuoto come il secondo set con Kozlov, in cui non ha sfruttato ben nove palle break un po’ per bravura del suo avversario, un po’ per sufficienza.

Servirà il Berrettini in versione carro armato per superare uno scoglio abbastanza duro, con cui testare davvero le possibilità dell’azzurro per sognare in grande, trovandosi in quella zona di tabellone rimasta sguarnita dalla ingombrante presenza di Novak Djokovic. L’azzurro rimane sempre il numero 7 del mondo e vorrà far valere le 24 posizioni che lo differenziano in classifica dal talentuoso Alcaraz.

Foto: LaPresse