Per scoprire quote, pronostici, bonus, recensioni bookmaker su scommesse sportive e molto altro su sport betting è possibile consultare la nostra nuova sezione dedicata alle scommesse online
Skeleton
Skeleton, per la Sfera di cristallo femminile è Germania contro resto del mondo. Valentina Margaglio sogna un podio
Igls sarà il luogo da cui, venerdì 19 novembre, “uscirà dai blocchi” la Coppa del Mondo di skeleton. Nello stesso luogo il 26 novembre si disputerà anche la seconda tappa stagionale. Una volta archiviato il double header nelle vicinanze di Innsbruck, il massimo circuito si trasferirà in Germania per tre appuntamenti consecutivi, ovvero Altenberg I (3 dicembre), Winterberg I (10 dicembre) e Altenberg II (17 dicembre). Si tornerà in famiglia in occasione del Natale, a cui però faranno seguito le tappe di Sigulda (31 dicembre), Winterberg II (7 gennaio) e St.Moritz (14 gennaio). A questo punto le Sfere di cristallo saranno assegnate e, di conseguenza, le protagoniste affileranno le armi spostando il mirino sulle medaglie olimpiche. Le prove dei Giochi di Pechino 2022 si disputeranno sul nuovissimo budello di Yanqing dall’11 al 12 febbraio. Cosa aspettarsi dalla nuova stagione? Andiamo ad analizzarlo.
In campo femminile la Coppa del Mondo, istituita nell’inverno 1996-97, è arrivata alla sua XXVI edizione. Tra le atlete di riferimento è doveroso citare per prima Janine Flock, che nell’ultimo biennio è stata indiscutibilmente la più costante in assoluto. L’austriaca ha chiuso sul podio sedici delle ultime diciotto gare di primo livello disputate, seppur vincendone solo tre. Tale solidità di rendimento le ha permesso di conquistare la Sfera di cristallo 2020-21 dopo aver già messo le mani su quella del 2014-15. Seppur granitica, la trentaduenne tirolese non è mai stata donna da grandi appuntamenti (non c’è nessun oro olimpico o mondiale nel suo palmares), dunque nel suo caso il sogno è chiaramente quello di trionfare a Pechino 2022.
Al contrario Tina Hermann ha caratteristiche opposte. Se si eccettua la stagione di grazia 2015-16, la tedesca non è mai stata particolarmente costante. Cionondimeno, ogni qual volta ci sono in palio medaglie, diventa una sentenza. Il fatto di essersi messa al collo la bellezza di 4 ori iridati, compresi gli ultimi tre, sta lì a testimoniarlo. La ventinovenne di Königsee cerca però la consacrazione olimpica (a Pyeonchang giunse solo quinta), allo scopo di chiudere il cerchio.
La medesima ambizione è condivisa con la connazionale Jacqueline Lölling, la quale ha riempito la propria bacheca in maniera speculare rispetto alla compagna di squadra, poiché vanta 3 Sfere di cristallo (2016-17, 2017-18, 2019-20) e 1 oro mondiale (2017). Argento a Pyeonchang 2018, la ventiseienne di scuola Winterberg è reduce da un inverno senza grandissime soddisfazioni, ma va sempre tenuta in considerazione per qualsiasi traguardo di prestigio. Oro olimpico a parte, Lölling potrebbe scrivere la storia anche vincendo la Coppa del Mondo, poiché nessuna donna è ancora riuscita a issarsi a quota 4.
Guai a sottovalutare Elena Nikitina, vincitrice della Sfera di cristallo 2018-19. La russa è soggetta ad alti e bassi piuttosto marcati, dunque le sue prestazioni sono letteralmente imprevedibili. Tuttavia, nelle giornate in cui ogni cosa gira per il verso giusto, la ventinovenne moscovita non teme rivali e può battere chiunque. Ci sarà, infine, grande curiosità per capire se Kimberley Bos saprà ripetersi ai livelli dello scorso anno. La ventottenne olandese è stata la principale rivelazione del 2020-21, durante il quale si è proposta sul podio a più riprese. Annata di grazia o definitiva maturità agonistica? Nei prossimi mesi la risposta. Fra le potenziali sorprese riflettori puntati sulla giovanissima tedesca Hannah Neise, che secondo alcuni addetti ai lavori sarebbe già pronta per i primi successi della carriera.
In casa Italia c’è vita e fermento. Si punta forte su Valentina Margaglio, reduce dal miglior inverno della carriera. L’obiettivo per il 2021-22 sarà quello di piazzarsi quante più volte possibile nella top-ten, accarezzando l’idea di issarsi persino sul podio se tutto, ma proprio tutto, dovesse collimare a favore della ventottenne piemontese. La top-three non è utopia. Si può raggiungere con la gara perfetta e un po’ di fortuna. Andrà seguita con attenzione anche la crescita di Alessia Crippa, classe 2000, per la quale invece l’ambizione sarà di fare occasionalmente breccia proprio in quella top-ten già sfiorata lo scorso anno.
Foto: La Presse