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Golf: anche Dustin Johnson, DeChambeau e Mickelson al Saudi International. PGA e DP World Tour contrari, possibili provvedimenti

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Negli scorsi mesi era emersa chiaramente la possibilità che, con quantità di moneta non indifferente, dall’Arabia Saudita e dintorni potesse giungere una mezza rivoluzione nel golf. E avrebbe assunto la forma di una sorta di Superlega di questo sport, idea che PGA ed European Tour (ora DP World Tour) hanno rigettato con possibili sanzioni per i partecipanti. L’azionista di maggioranza è il Public Investment Fund, il fondo di investimento sovrano dell’Arabia Saudita.

Il primo evento sul quale si ci sarà battaglia è il Saudi International, in programma dal 3 al 6 febbraio al Royal Greens GC della King Abdullah Economic City. In passato parte anche del calendario del tour europeo, da quest’anno non lo è più, rimanendo solo nell’Asian Tour. Non solo: tanto il PGA Tour quanto il DP World Tour avevano già fatto sapere che non avrebbero concesso permessi per giocare in questo torneo, visto come una concreta minaccia e non solo per i milioni di dollari di montepremi (oltre i cinque milioni) con annessi gettoni di presenza.

Ebbene, l’entry list del torneo porta in scena diversi nomi ben noti sui due lati dell’Oceano: Abraham Ancer (Messico), Adri Arnaus, Rafael Cabrera Bello, Sergio Garcia (Spagna), Paul Casey, Tommy Fleetwood, Ian Poulter, Tyrrell Hatton, Lee Westwood (Inghilterra), Bryson DeChambeau, Bubba Watson, Jason Dufner, Dustin Johnson, Jason Kokrak, Phil Mickelson, Kevin Na, Xander Schauffele, Harold Varner III (Stati Uniti), Shane Lowry (Irlanda),Graeme McDowell (Irlanda del Nord), Joaquin Niemann (Cile), Adam Scott (Australia), Henrik Stenson (Svezia), Jhonattan Vegas (Venezuela), Louis Oosthuizen (Sudafrica).

Per il momento ancora nessuna reazione da PGA Tour e DP World Tour, ma occorre tenere a mente un particolare: erano spesso state minacciate sanzioni nel recente passato qualora membri dei loro tour avessero optato per la partecipazione. A capo di una rilevante fetta del progetto saudita è stato messo Greg Norman, una leggenda del golf, che ha dichiarato: “Può l’Arabia Saudita diventare una potenza del golf? Sì, lo penso“. C’è un problema: i giocatori. Quattro sauditi sono stati invitati al recente torneo dell’Asian Tour giocato in Thailandia, il Blue Canyon Phuket Championship. Risultato? Complessivi 54 colpi sopra il par. In due giornate e il solo Othman Almulla in grado di mettere insieme una prestazione a livelli quantomeno decenti di competitività.

Foto: LaPresse